Vorrei raccontare questa storia vera che riguarda piu' me e la piccola Kenya, la mia nipotina di 5 anni, che la stessa farfalla: lei ne e' la protagonista. Tutto e' successo ieri mattina quando io e Kenya abbiamo deciso di andare a fare una passeggiata a St. James Park.
St, James Park e' un parco molto famoso a Toronto: si trova nel cuore della citta' pieno di boschi, ruscelli e persino una cascata. Tanto per dare un'idea della grandezza posso dire che c'e' un sentiero per le biciclette lungo circa una decina di chilometri e, pedalendo, si puo' raggiungere il lungo lago ai cui piedi sorge la citta' di Toronto. Questo parco non e' famoso pero' per la sua grandezza (qui tutto e' grande) ma per la bellezza dei suoi fiori.
Io e Kenya ci andiamo sempre per dare da mangiare agli scoiattoli e alle famose oche canadesi. La giornata ieri era meravigliosa, perfetta per trascorrere un paio d'ore all'aperto: decidiamo, quindi, di scongelare tutto il pane vecchio per le oche e, in un apposito contenitore, mettiamo le noccioline per gli scoiattoli e il mangiare per gli uccelli.
Ci vogliono dieci minuti di auto per arrivare al parco, ma a volte non bastano per rispondere alle domande di Kenya affascinata soprattutto dagli scoiattoli che, come sempre, la seguiranno lungo i sentieri per assicurarsi le sue noccioline.
Arriviamo al parco, tanti hanno avuto la nostra idea, e' veramente una giornata splendida. Ci fermiamo al primo laghetto pieno di oche che tutto hanno meno che la fame; lo stesso Kenya riesce a dare loro una decina di panini, ma poi la sua attenzione viene catturata da una coppia di nonni di origine cinese, anche loro impegnati a far divertire la nipotina. Per divertirla catturano farfalle, degli esemplari stupendi che si posano su questi fiori di ogni colore. Una volta catturate le farfalle con un'apposita retina, le mostrano alle nipotina e poi, le lasciano di nuovo libere e cosi' via. E' inutile dire che mi sono ritrovata a seguire questa coppia di nonni perche' Kenya era cosi' interessata a questo nuovo gioco delle farfalle al punto da farsi momentaneamente adottare.
Finalmente riesce nel suo intento: chiede di poter provare lei a catturare una farfalla. Prende la retina, corre ma non riesce a catturarne nessuna; capisce che e' molto difficile e che ci vuole troppa pazienza e, delusa restituisce la retina al nonno chiedendogli di catturarne una per lei da portare a casa affinche' la possa mostrare ai genitori.
"Davvero vuoi una farfalla? - le dice il nonno cinese - io posso catturarla per te e metterla in un sacchetto di plastica che porto sempre con me."
E cosi' inizia la ricerca, finalmente i nostri occhi si posano su una stupenda, rossa e nera. E' appoggiata ad un fiore giallo che mi ricorda molto la mimosa.
"Attenzione - dice il nonno - non muovetevi, non parlate se no scappa"
E cosi', con il fiato sospeso, Kenya assiste alla cattura della farfalla.
"Eccola -dice il nonno - l'ho presa. Ora non ci resta altro da fare che metterla nel sacchetto. Guarda Kenya - continua a dire- ho fatto dei fori cosi' potra' respirare bene e ci mettiamo dentro qualche fiore, cosi' avra' da mangiare. Ma attenzione stasera, dopo che l'hai fatta vedere ai tuoi genitori devi lasciarla libera. Me lo prometti? Solo a queste condizioni potro' dartela."
"Certo - risponde Kenya - lo prometto"
E cosi' Kenya saluta gli anziani signori e, con il sacchetto in mano, saltella felice.
Facciamo quattro passi e, subito, ci ferma una ragazza molto carina, ci sorride ed inizia a parlare rivolgendosi direttamente a Kenya.
"Ciao - dice - mi chiamo Jenny, sono una "ranger" e lavoro qui in questo parco. Immagino che sarai molto felice di avere questa bellissima farfalla."
"Si - risponde Kenya - la voglio far vedere ai miei genitori questa sera."
"Non hai pensato - dice Jenny - che possa soffrire cosi' chiusa in questo sacchetto, abituata com'e' a volare libera di fiore in fiore? Non credi che le possa mancare l'aria?"
"Veramente no - dice Kenya - non le manca l'aria, abbiamo fatto dei fori e le abbiamo messo anche qualcosa da mangiare. E poi, appena i miei genitori l'avranno vista, io la lascero' libera."
"Si, lo capisco - ribatte Jenny - anzi ne sono sicura. Ma ti sembra giusto lasciarla libera in un ambiente che lei non conosce? Questa farfalla appartiene a questo giardino e vive qui da sempre. Non pensi che sia giusto lasciarla libera qui, adesso. Se vuoi posso aiutarti ad aprire il sacchetto e a farla volare di nuovo libera."
Kenya la guarda, il suo faccino si fa triste.
"Dici che devo proprio lasciarla libera. Non posso proprio tenerla, fino a stasera?"
"Sei tu che devi deciderlo pensando a tutto quello che ti ho detto - risponde Jenny - dimmi solo se vuoi che ti aiuto a liberarla."
"Ok - dice Kenya - se tu pensi che sia meglio per la farfalla ritornare ad essere libera qui, la liberiamo ora."
E cosi' Jenny aiuta Kenya ad aprire il sacchetto. La farfalla piano piano ne esce e si posa sulle mani di Kenya senza muoversi.
"Vedi - dice Kenya - non vuole andarsene: vuole stare con me."
La farfalla continua a non muoversi, Kenya l'accarezza e la bacia. La farfalla non si muove.
"Kenya - dice Jenny - porta le mani in alto, aiutala e vedrai che volera'."
E cosi' fa Kenya, si mette in punta di piedi, alza le braccia verso il cielo e spinge la farfalla a volare.
"Goodbye farfalla.. I will miss you "
19.56]
[Modificato da debona 31/08/2005 13.46]