| | | OFFLINE | | Post: 20 Post: 20 | Registrato il: 09/08/2005
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19/08/2005 20:30 | |
Cento camini. Fuoco intenso determina calore strabiliante. Terribili rivisitazioni che scaturiscono da reminiscenze arcane di una memoria antica, affascinante, terminata in una crescente frustrazione. Crescente aspettativa, porta ad una angoscia ansiogena, tremenda, allarmante. Fredda, avvolgente. Piene mancanze, opposti affini. Tre colonne unite da un capitello granitico. Come una suprema corte iniqua, come una giuria di cieche volpi. Cercano di vedere con l’astuzia, non possono andare contro natura. Non riescono a concepire la fulgida realtà, nascondono tutto con falsi problemi. Crescente malore. Malinconica gioia quotidiana, vivere senza aspettative. Comignoli innalzano i loro fumi nel cielo. Sono fatti per questo. Non sanno. Li invidio. Non possono soffrire.
Creature senza pace corrono senza sosta. Senza un preciso scopo. Ne sono consapevoli? Hanno ragione. Distaccarsi dalle ragioni. Concepire il mondo per quello che è. Devote creature. Epigoni di idoli fasulli, ma tanto belli da vedere, quasi da essere vanitosi. Sanno la loro falsità, se ne fanno scudo. Come cavalieri in splendide armature, con scintillanti ideali ed una missione da compiere.
Certo. Corrono in mille direzioni. Ma tutti in fila. Flusso incontrastabile mi travolge. Senza speranze. Senza voglia di sperare. Non c’è motivo di credere. Siamo nati per soffrire. Lo faremo. Non c’è speranza. Ogni sogno svanisce al mattino, come un chicco di sale nell’oceano. Vedo tutto. Accetto il mio compito. Padrone del mio destino. Già scritto da un sarcastico poeta. Come battute di un copione, vedo tutto accadere attorno a me.
Meglio non spostarsi dal margine. Meglio sostare. Ragioni inascoltate, come tarli in un antico mobile. Mele splendide, inaspettatamente muoiono, lasciando solo semi malati ed infruttiferi. Cielo alto ed intoccabile. Lassù nulla è importante. Niente ragioni né spiegazioni. Meriti inappropriati conseguiti in illeciti modi. Mi vengono rubate le cose più belle. Non ne ero degno. Non lo sarò mai. Non ne sarei degno adesso? Come posso pensare al domani, se il passato mi segue ed il presente mi ferisce? Come posso dimenticare torti ed irragionevoli scelte? Come posso tenere fredde emozioni in un corpo sempre pronto a lasciarmi? Cento quesiti, meglio non pensare. Come vorrei essere più sciocco. Non interessarmi se non all’apparente.
Retta via seguita da segugi meschini. Occhi puntati su quella via sbagliata, sentendosene attirati.
Voglio essere libero dal giogo del dolore. Non essere obbligato a sentirmi in debito con coloro che a me sono vicini. Tenermi a debita distanza dalle passioni brucianti, che lasciano inguaribili cicatrici. Tenermi il più lontano possibile dalla nebbia dei pensieri tristi. Senza sensi di colpa, senza meschine falsità.
Mobilitazioni interiori per varchi tremendi. Senza un motivo preciso vedo correre tutto il resto della mia vita su di un malarico volatile. Considerazioni inappropriate le mie, in un mondo convinto di essere il migliore possibile. Ma infondo è proprio così. Forse non sono pronto a vivere. Fa male vedere, bruciano i miei occhi e le mie guance solcate da lacrime bollenti. Acide presunzioni pungono la mia integrità. Senza un senso corre il mio mondo. Il vero motivo della vita è celato da falsi pudori. Fragorose risate nascondono tristi lamenti. Doverose puntualizzazioni arginano false testimonianze. Cruda realtà, ignara di essere morta e di non poter ricevere sepoltura.
Meravigliato mi volgo al domani e con occhio spento lo saluto. Non mi farò prendere in giro di nuovo. Non un’altra volta. Se devo essere solo lo sarò, ma per mia volontà. Vedo iene pronte a sbranare il mio corpo, ormai stanco. Hanno scoperto il mio nascondiglio. Senza riparo sono come una bandiera strappata che lenta sventola spinta da una lieve brezza. Credo di dover andare. Mi chiamano da stanze sconosciute. Sono qui. Voglio solo stare in pace.
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