Interminabile salita, scivolosa discesa, quella che sembra
pausa
ma in realtà anche nella nebbia tutto anche se impercettibilmente si muove… e infine tutto si tende perché è un circolo quello che vuole portarmi al punto d’inizio, al filo spezzato, allo scopo, a quel sorriso che non ho più, a quel cantare. Non avrei mai pensato di tornarci eppure dopo tanto tempo è proprio lì che devo andare, mio caro. Non a rincorrere il nostro filo spezzato che così non sarà mai, avevi ragione! Ma alla me stessa che non ricordo più così come per le definizioni di tutti i mesi: gennaio silenzioso e lieve, e poi? Tu non le sapevi… così come ancora non sai che tra pochi giorni mi troverò proprio lì dove
cantavo.
Ti ricordi dove tornavamo a casa all’imbrunire, quando dolcemente si spegnevano i colori, per il piccolo sentiero che spariva in mezzo agli alberi, con i cespugli a sfiorarci ed il profumo dei fiori sconosciuti tutt’intorno? Tu sai dove
cantavo
tutti quei mesi che ti piacevano insieme a bocca di rosa metteva l’amore sopra ogni cosa… oppure …e lui che non la volle creder morta.. oppure …e correndo mi incontrò lungo le scale… oppure chissà cos'altro ma
con passo leggero, cuore festante, sorriso.
Anche dopo, quando l’oscurità totale ci avvolgeva poco oltre alla luce delle candele e quegli inquietanti uccelli notturni iniziavano a lamentarsi e il mare era solo nero invisibile sciabordio
sorridevo,
lo sai.
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Ho tanto temuto questo viaggio ma ora sono pronta… volevo lasciarvi qualcosa di me mentre preparo delle valigie molto speciali, per le tante volte che la vostra poesia mi è arrivata al cuore e non sono stata capace di esprimerlo