Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
  Pubblicazione di scrittori dilettanti È vietato copiare senza l'autorizzazione dell'autore. redazionedifiori@hotmail.com    

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Marco Lodoli, da "Republica" del 21 Giugno 2005

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2005 10:06
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.112
Post: 885
Registrato il: 15/10/2004
Sesso: Femminile
22/06/2005 07:49
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ma quando è tempo di scrutini
anche i professori tremano
di MARCO LODOLI

BOCCIARE uno studente è sempre una decisione terribile. Sempre, ma oggi forse ancora di più. Nei consigli di classe di fine anno avvengono discussioni infinite, ridicole e dolorose: si valuta se quel tre è abbastanza vicino al quattro, e dunque come quattro può essere considerato parente stretto del cinque: e dal cinque al sei in fondo è solo un tratto di penna, una scommessa fiduciosa sulle possibilità dello studente di riprendersi il prossimo anno. Sette, otto gravi insufficienze si trasformano in quattro debiti formativi, e il miracolo della promozione avviene, i pani e i pesci si moltiplicano nuovamente.

I presidi, anzi "i dirigenti scolastici", come si dice adesso, sono i primi a lanciare ogni tipo di salvagente ai somari semiaffogati. Troppi respinti danno una cattiva impressione, e poi c'è il rischio di vedere cancellate alcune classi, e di una contrazione dell'organico. Ma non si tratta solo di bieca politica scolastica, di presentare il proprio istituto come un'azienda che ha bilanci sani e garantisce buoni risultati. Nella mente di ogni insegnante che esita a firmare la condanna di una bocciatura aleggia il fantasma di una tragedia sempre in agguato.

Per tutto l'anno l'alunno sfaticatissimo è stato avvisato: attento che così vai incontro al peggio, datti da fare, coraggio, cerca di impegnarti almeno un poco. E anche le famiglie sono state messe in guardia a più riprese, le pagelle parlano chiaro e poi ci sono le lettere a casa e i colloqui mensili, e con molto tatto gli insegnanti hanno ripetuto cento volte ai genitori che il loro ragazzo è messo male, che tutti quanti insieme bisogna adoperarsi per farlo uscire dall'apatia e dall'ignoranza.
Eppure tanta premura può non bastare. Alla fine può accadere persino che i tre non riescano a trasformarsi in sei, che il nulla non ce la faccia a diventare qualcosa. La bocciatura allora pare inevitabile. Ultimo baluardo rimane l'angoscia di una domanda inquietante: come prenderà lo studente questo fallimento?

Accetterà di buon grado il giudizio, farà buoni propositi per l'anno futuro, o invece entrerà in una crisi profonda, abbandonerà la scuola, si darà alla strada e alla bisca, o peggio ancora ­ ecco il brivido nero - domani pomeriggio si getterà dalla finestra?

Ormai ogni insegnante ha chiara la fragilità estrema dei suoi studenti. Sono adolescenti ai quali nessuno oppone mai un no. Loro ne dicono tanti, sono cresciuti in una cultura che non prevede obbedienza e fatica, che sembra pronta a regalare soldi e successo a piene mani, generosamente, gratuitamente. Come bambini viziati molto spesso loro oppongono mitragliate di no a chi li vorrebbe spingere lungo la salita del sapere, del capire, del divenire. Ma quando tocca a loro subire un rifiuto, si sbriciolano come foglie secche.

L'euforia del nostro tempo nasconde depressioni abissali, l'ottimismo ingiustificato copre disgusti spaventosi verso il mondo e verso se stessi. E così ogni consiglio di classe di fine anno diventa una sorta di seduta psicanalitica: si valutano i voti, ma anche l'emotività dello studente, la sua forza d'animo, i traumi più o meno segreti. E se infine, a denti stretti, si decide di fermarlo per un anno, si rimane in tensione per giorni e giorni, con la paura che arrivi una notizia terribile da un mondo irreale dove tutti ballano e scherzano, dove non è prevista nessuna delusione.

(21 giugno 2005)


Marco Lodoli insegna -come me- in un Istituto Professionale.
Riporto integralmente il suo articolo che sottoscrivo in pieno. Ne ho grassettato una parte perchè mi sembra significativa ...
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.802
Post: 1.801
Registrato il: 12/10/2004
Sesso: Maschile
22/06/2005 10:22
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Letto...pensando a Voi...Benissimo!
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 7.357
Post: 6.664
Registrato il: 26/01/2003
Sesso: Maschile
22/06/2005 12:36
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Mi vengono in mente quegli slogan che nel '68 venivano tanto urlati dagli studenti (provenienti anche da fuori) che organizzavano le assemblee d'istituto:

"VOGLIAMO UNA SCUOLA SENZA INTERROGAZIONI ED ESAMI"
"VOGLIAMO LA SCUOLA SENZA VOTI"

E come giustificazione veniva detto che l'insegnamento deve essere così competente da prepararci tutti anche senza studiare.
Se non eravamo bravi la colpa era degli insegnanti e quindi dovevamo comunque venire promossi.
Lo studio a me costava fatica e sapevo quanto i miei compagni ed io avremmo fatto volentieri a meno di sacrificare tutto quel tempo sui libri, ma quelle parole non mi convincevano e lo dissi, inutilmente.

Allora tutti a scioperare.

"VOGLIAMO UNA SCUOLA SENZA INTERROGAZIONI ED ESAMI"
"VOGLIAMO LA SCUOLA SENZA VOTI"

E durante le manifestazioni a subire i manganellamenti dell'allora teppaglia (di destra dicevano).

Mi sembra che molti di quei principi siano stati applicati.

Sono arrivati poi anche gli insegnamenti degli psicologi d'oltreoceano che dicevano che il bambino non va rimproverato altrimenti si rischia di bloccare la sua libera espressività. Questo, ovviamente, ha portato a certe situazioni attuali, ma ben prevedibili anche in passato.

Mettiamoci ora la scuola privatizzata.
Lo immaginate cosa accade alla scuola privata se uno studente vince una causa perchè è stato rimproverato, punito o, peggio, si suicida al seguito di una bocciatura?

Ora è facile farsi il quadro del prossimo futuro.

Resta solo da chiedersi a cosa serve una scuola a queste condizioni.

Giancarlo cobite



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.114
Post: 886
Registrato il: 15/10/2004
Sesso: Femminile
22/06/2005 15:23
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

E' difficile parlare di un ambito così complesso come la scuola, anche per gli addetti ai lavori. Se i principi che dici tu, Giancarlo, fossero stati davvero applicati, nei professionali non avremmo il 15-20% in media di bocciati! Noi prof ce ne staremmo lì tranquilli a far niente mentre i ragazzi si divertirebbero fra di sè con l'unico controllo di sicurezza, dovuto.[SM=g27824]
Purtroppo, invece, tante volte proprio a noi prof. non riesce di lavorare in equipe. Per cui va a finire che con chi, per esempio, ripete le spiegazioni, taglia il programma a favore della comprensione degli argomenti fondamentali, organizza ricerche e interrogazioni programmate (son quasi tutti pendolari, 1 ora e mezzo in media da scuola a casa e viceversa)i ragazzi raggiungono la sufficienza, con altri prof che non chiariscono nemmeno i minimi delle richieste didattiche, i ragazzi si demotivano. E non studiano, perdendo terreno dappertutto. E questo è un vecchio modello d'insegnamento, pre-'68, quello che faceva dire agli insegnanti "Abbiamo il coltello dalla parte del manico!"[SM=g27825] E' proprio la sopravvivenza di schemi facili e antiquati che rende così ingiusta la scuola di oggi, a cui vanno aggiunti l'egoismo e l'egocentrismo in un ambito in cui ci si dovrebbe scordare anche di come ci si chiama e lavorare, lavorare, lavorare...
Quanti potenziali (o effettivi) suicidi, quante anoressiche, quanti complessati contribuisce ancora a formare la scuola (specie nei licei)? Sempre troppi.[SM=g27816]
Inoltre volevo mettere in rilievo, come ho fatto altrove, la perdita del rispetto di modelli culturali validi, la difficoltà di molte famiglie che non si rendono conto nemmeno dell'andamento scolastico del proprio ragazzo, e vorrebbero delegare per intero la funzione educativa alla scuola. Per poi magari parlarne male.
L'adesione alla cultura del guadagno facile senza sforzo che illude molti giovani e molti, troppi, adulti. [SM=g27820]
Il '68, con la sua confusione, le sua rabbia e le sue incertezze è passato. Chi voleva capire ha capito e imparato! Sarebbe l'ora di buttare via i vari vecchiumi e ragionare con equilibrio su cosa vogliamo fare della nostra gioventù, del nostro futuro.[SM=g27833]
E non sarà facile, come dici tu, se si continuerà a seguire, come ormai pare certo, il modello della scuola-azienda per finire verso una totale (o quasi) privatizzazione.[SM=g27813]

Ciao![SM=x142897] [SM=g27823]
Sagitta

"Quando incontrate l'amico....lasciate che sia lo spirito in voi a muovervi le labbra e a dirigervi la lingua. ...Poichè la sua anima serberà la verità del vostro cuore, come si ricorda il gusto del vino." Kahlil Gibran, "il Profeta"

[Modificato da Sagitta 22/06/2005 15.30]

[Modificato da Sagitta 22/06/2005 15.35]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 7.361
Post: 6.668
Registrato il: 26/01/2003
Sesso: Maschile
22/06/2005 17:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ai miei tempi gli insegnanti erano troppo duri certo e non sto ad elencare cosa intendo, ma cito solo tre esempi capitati a me che ero considerato un bravo studente nonostante la lunghezza e il tipo di viaggio per portarmi in città (leggi "La vacca mora" forse il primo racconto inserito qui www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=12984&idd=10 ):

- (avviamento professionale) Frustate con la lama del seghetto da ferro sulle mani perchè non avevo chiuso la morsa con il manico nella giusta posizione. Era una pratica comune;
- (professionali) 4 in pagella al secondo trimestre perchè il prof si era fatto rubare il mio elaborato al tornio custodito nell'armadio del quale solo lui aveva le chiavi.
- (superiori, istituto tecnico frquentato d'accapo dopo due anni di professionali) 2 in matematica su un compito in classe al secondo trimestre perchè avevo fatto un errore di calcolo stupido (12+3=14 o simile) durante un difficilissimo esercizio sugli integrali. Motivazione: era un errore da prima elementare. Se avessi impostato male il calcolo dell'integrale avrei preso molto di più. Invece di andare in depressione la volta successiva sono riuscito a finire in tempo record il compito e farlo tutto esatto e beccarmi un meritatissimo 10 salvando così la media)
Be’, che queste cose siano finite è solo bene, lo ammetto.

Mi dici che alle professionali ci sono un 15-20 % di bocciature. Considerando che alle medie non esiste praticamente filtro non mi meraviglia affatto, ma aspetta e vedrai in futuro prossimo quando alle superiori verrà applicato in parte il metro delle medie (promuovere a tutti i costi in particolare nei due anni obbligatori) e succederà proprio come ipotizzato dall'articolista.[SM=x142904]

Poi il 20 % dei diplomati sarà la società a bocciarli, allora la depressione sarà peggiore perchè non potranno neppure cercare un indirizzo diverso, più appropriato alle loro capacità rimaste inespresse.[SM=x142905]

AUGURI

Giancarlo cobite

P.S. A mio parere il '68 è stato molto positivo nelle fabbriche di allora (che ho avuto modo di frequentare durante le vacanze estive) con l'acquisizione di valori importantissimi di collaborazione e dignità umana.
Alcuni valori rimangono punti fermi anche oggi, ma altri purtroppo sono stati distrutti.


- In un mondo di egoismo fare davvero del bene sconvolge! (Cobite) -

- www.aiutareibambini.it


[Modificato da Cobite 22/06/2005 17.35]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.128
Post: 890
Registrato il: 15/10/2004
Sesso: Femminile
23/06/2005 10:06
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Oddio, le frustate non si danno certo più [SM=g27825] (mentre in GB le hanno abolite da poco, e si dice che in qualche college privato...), ma i ricatti sui voti e molte ingiustizie si vedono fare, eccome. I presidi non intervengono, pur sapendo...Le famiglie se la prendono sempre con quelli sbagliati, con le "carogne" non hanno coraggio di fiatare. E' la legge della giungla.

La depressione intanto viene anche a noi che, dopo i medici, siamo i lavoratori più a rischio "burn out" (statistiche nazionali, "Il Sole24ore-scuola", a cui sono abbonata, settembre 2003).

Nella riforma delle superiori, che partirà dal settembre 2006, invece spariscono i titoli intermedi: non avremo più ragionieri o geometri,periti chimici o edili, ma solo diplomati di liceo da indirizzare all'università. Oppure diplomi del professionale regionalizzato, (quattro anni di studio come nel 1960)con la possibilità di un anno integrativo per l'università. Si può consultare al proposito il sito dell'istruzione (www.istruzione.it) andando ad "archivio", maggio 2005, decreti attuativi della riforma della secondaria superiore.

Sarà vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza![SM=g27825] [SM=g27823] [SM=g27824]

Grazie per gli auguri, Giancarlo, sento di averne bisogno!!!![SM=g27820] [SM=g27824]

Sagitta

"Quando incontrate l'amico....lasciate che sia lo spirito in voi a muovervi le labbra e a dirigervi la lingua. ...Poichè la sua anima serberà la verità del vostro cuore, come si ricorda il gusto del vino." Kahlil Gibran, "il Profeta"

[Modificato da Sagitta 23/06/2005 10.08]

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:12. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com