storia di paese

Sor Mario è un uomo che da poco ha superato la sessantina, con un fisico non ancora appesantito dagli anni ma con le guance rosse tipiche di chi ha un rapporto eccessivamente cordiale con il vino.
Viene salutato con l’appellativo “ Sor ” ,cioè signore, preposto per evidenziare a tutti il suo stato economico elevato rispetto alla media.
Lui è infatti il proprietario di una delle maggiori aziende agricole in questo piccolo paese della provincia di Viterbo.
Il titolo “ Sor “ gli è riservato insieme a pochissime altre persone ed egli ne è giustamente orgoglioso.
Questo serve anche a differenziarlo dal suo fattore che il caso ha voluto avesse lo stesso nome del padrone.
I due sono davvero inseparabili e molto simpatici da vedere assieme.
Sor Mario è longilineo ed alto quasi un metro ed ottanta, Mario invece raggiunge a stento i centosessanta centimetri ma li impreziosisce con centocinquechili di peso.
Nella piazza principale del paese, lì dove si svolge la vita della comunità, quando si vuole avere notizia di loro si usa domandare. “ Avete visto passare Io ….? “ per rimarcare con le due vocali l’alto ed il tondo.
Quel giorno Sor Mario e Mario sono impegnati in una visita nell’orto.
“ Come mai questi carciofi hanno le foglie così appassite….? “ domanda con voce ferma il padrone.
“ Sor Mario, sicuramente c’è qualche animale che si mangia le radici…..” risponde il fattore che con un movimento assai particolare riesce ad inchinarsi ed a sollevare senza alcuna fatica la pianta di carciofo sofferente.
Quindi la rigira per mostrare al padrone le radici quasi completamente rosicchiate.
“ Questa è opera della talpa “ aggiunge “ ed ecco le gallerie che scava…vede Sor Mario…? ” e con il movimento del tozzo braccio accompagna il tono greve della voce.
Lo sguardo di Sor Mario è pensieroso.
“ Bisogna fare qualcosa !!! “ dice con tono perentorio “ non può essere di certo una talpa a mangiare i carciofi del mio orto!!! “
“ Preparo subito un laccio Sor Mario e vedrà che nel giro di qualche giorno la talpa sarà in mano nostra!!! “
Mario è infatti famoso nella zona per l’abilità nel costruire lacci dai quali l’animale non riesce più a liberarsi.
Questo tranquillizza Sor Mario che raggiunge comunque la piena soddisfazione solo quando vede conclusa la posa in opera dell’arma addetta alla cattura.
E visto che nel frattempo si è quasi fatta l’ora di pranzo dice: “ Bravo Mario, ottimo lavoro, ma ora andiamo in cantina a prendere l’aperitivo….ho la gola che inizia ad asciugarsi…”
Nei due giorni seguenti la talpa riuscì non solo a sfuggire alla cattura ma anche a rovinare altre sei piante di carciofo.
La fiducia di Sor Mario nell’operato del suo fattore viene però premiata all’alba del terzo giorno.
Si pongono entrambi con i piedi ben saldi sul terreno ed il viso raggiante di soddisfazione ad ammirare la responsabile del danno che ancora tenta invano di sfuggire alla morsa implacabile del laccio.
“ Bravo Mario” disse il Sor Mario elargendo una pacca piena di soddisfazione sulla spalla del fattore .
“ Ed ora cosa ne facciamo di questa delinquente…..? “ aggiunge con tono severo mentre lo sguardo è carico di odio verso la talpa distruttrice.
“ Gli tiro una bella palata sulla testa e non se ne parla più “ dice Mario ansioso di affidare a braccia e pala il compito di sfogare la rabbia che ha in corpo.
“eh no “ lo interrompe Sor Mario “ troppo celere ed indolore sarebbe la sua morte…… quindici piante di carciofo si è divorata…. la sua deve essere una morte lenta e sofferta….”
“ Allora gli do fuoco….” propone ancora Mario.
“no…..no…. ci vuole qualcosa di ancora più lento…qualcosa che ….come dire….le tolga il fiato piano piano……” dice Sor Mario.
I due rimangono in silenzio per qualche minuto.
Mario studia forme alternative di morte per la povera talpa intrappolata ma non osa esprimere il suo pensiero per paura di interrompere la concentrazione del padrone.
“ Ho trovato!!!! “ urla d’improvviso Sor Mario in preda all’eccitazione.
“ Mario!!! Inizia a scavare una bella buca!!! Sotterreremo viva la talpa e così morirà lentamente!!! “
“ Lei è un genio!!!! “ sorride Mario mettendosi subito al lavoro.
“ Svelto Mario su….. che poi si passa in piazza a raccontare il tutto e quindi si va in cantina a festeggiare…..”
…………………………
Ed in quell’anno Sor Mario bevve come al solito molto vino ……ma non riuscì a mangiare neanche un carciofo del suo orto……

Ti ringrazio.. sono proprio quelle storie di paese che non sono riuscita mai a vivere.. se non attraverso libri e racconti come questo. Un abbraccio

UMORISTICO AL PUNTO GIUSTO!

QUEI DUE FURBONI..........