sotto scacco

E’ davvero un bel negozio.
Quattro vetrine sulla strada, circa trecento metri quadri di esposizione interna, pavimento in cotto chiaro napoletano, scaffali in legno massello e commesse in divisa di un’eleganza non esagerata.
Musica soffusa che si diffonde da 16 altoparlanti , faretti puntati sull’abbigliamento in vendita, qualche oggetto antico sparso qua e là ad impreziosire il tutto, porte decorate a mano per stabilire il confine dei camerini prova .
Al centro la cassa, fusa in un corpo di ciliegio, coccolata da cioccolatini e caramelle in ansiosa attesa della mano del cliente.
E poi io, titolare di tutto ciò, giacca e cravatta o casual elegante.
Rolex al polso.
Mercedes500 davanti al negozio, marciapiede o seconda fila non ha importanza, lei deve essere sotto i miei occhi e ben visibile ai clienti.
Circa duecentomilaeuro di guadagno l’anno, tra quello che fatturo e l’arrotondamento in nero.
Suscito l’invidia di molte persone, questo lo so.
Sono ormai considerato un uomo di successo, anche questo mi è chiaro.
Io ,però, ho voglia di fuggire dalle strette pareti di questo quartiere romano, per quanto l’eleganza e la visibilità qui non manchino davvero, ho voglia di portare il mio modello in giro per l’Italia, ho voglia di giornali e di tv.
E’ da un po’ che cerco un altro posto dove raddoppiare.
Ed ora è arrivato il momento giusto.
Milano, capitale della moda, città degli affari.
E’ qui dove ho comperato altri quattrocento metri quadri di futuro successo.
La cifra non ve la dico, suonerebbe troppo strana ad orecchie dal basso profilo come le vostre.
Ormai sono anche terminati i lavori di ristrutturazione.
Un’altra montagna di soldi che ha preso il volo.
Ma questo è il commercio, investire per realizzare.
E domani c’è l’inaugurazione.
Ne parla tutta la città.
Forse ci sarà anche il vice sindaco .
Il catering per il ricevimento è il migliore del nord Italia.
Gli inviti sono partiti con oltre mille indirizzi.
Le vetrine già cantano tirate a lucido e domattina avranno l’ultimo ritocco.
Si, ormai posso anche andare in albergo e prepararmi per questa serata, l’ultima prima del successo di domani.
La stanza con vista sul Castello Sforzesco non poteva mancare.
Qualche minuto da dedicare ad un paio di mail strettamente personali, l’ambasciata del Giappone che conferma la sua presenza, doccia prolungata sino all’inverosimile e …..ma si, stasera sfoggio una delle magliette della prossima collezione estiva, sarò modello e sponsor di me stesso…. non mi manca nulla per farlo.
Bussano alla porta.
Eppure avevo detto chiaramente alla reception che non volevo essere disturbato stasera.
Ma forse sarà lo champagne da tenere in frigo per il dopocena con la ballerina russa…..
Apro la porta e sono investito da un uragano.
“Ciao….uomo di successo…ti ricordi di noi? “
Come avranno fatto a trovarmi…?!?
“cosa succede…..non parli? “ ……. “ mmmm senti che profumo di pulito che ha il commendatore….”
Sono in tre, peserebbero più di trecento chili se riuscissi a farli salire insieme sulla bilancia.
I loro sguardi sono decisamente tendenti al nero come i loro abiti, e vogliono soldi, soldi, soldi e poi ancora soldi.
Chiudono la porta con quella delicatezza tipica di chi sa come ottenere le cose.
Non mi è servito a nulla dunque scegliere uno degli alberghi più riservati.
Ed inoltre speravo che dare così tanta pubblicità al mio arrivo a Milano li avrebbe dissuasi dall’intervenire.
Invece non è servito a nulla.
Lo Strozzino ha continuato la sua marcia di conquista.
Alla conquista del mio impero.
La ristrutturazione del locale è andata ben oltre il previsto, l’esposizione bancaria era già notevole e lui mi ha concesso il prestito in dodici ore.
Centomilaeuro al 20% mensile.
Gli affari vanno bene, mi sono detto, e nel giro di pochi mesi ne sono fuori.
Invece è arrivata la crisi, il fatturato è sceso in picchiata.
Mentre il costo della ristrutturazione è continuato a lievitare in maniera incredibile.
E gli interessi hanno preso a galoppare.
Ora la cifra è decuplicata e lui i soldi li vuole.
Ho venduto la casa in montagna ma ho solo tamponato per un po’ l’emorragia.
Ho messo in vendita la barca a vela ma per ora nessun compratore.
E lui i soldi li vuole, li vuole.
“allora dottore…… come va la vita? “
“mi sembra che se la passa bene…… queste lenzuola sono di seta vero? “
“e per noi dottore……cos’ha di nuovo per noi…? “

“Nulla di nuovo….datemi un po’ di respiro….domani apro il negozio e vedrete che in poco tempo sistemo tutto…… “

“dottore ancora con questa storia……noi siamo stanchi di aspettare……”
“lo sa cosa abbiamo pensato dottore….? che domani veniamo anche noi all’inaugurazione …… perché vogliamo essere sicuri che tutto vada bene…..”

“no vi prego…….domani no…….. è l’unica speranza che mi rimane…… riaprire domani e poi piano piano rendervi tutto”

“….dottore….piano piano cosa….? ….è da un anno che aspettiamo…… passi una buona nottata dottore….ci vediamo domani…..per le chiavi…….”

Ma come faccio ?
Come faccio domani a rendergli quasi un milione di euro ?

Squilla il telefono……
“ Dottore buonasera è la reception…. volevamo avvisarla che la limousine con autista è arrivata”
“ la ringrazio…..scendo subito”

Entro un attimo nel bagno.
Ho bisogno di un po’ di profumo.
Apro il beauty.
Ne spruzzo qualche goccia sulla maglietta della prossima collezione estiva.
Poi apro il sottofondo.
Lo specchio riflette deciso il movimento della mia mano.
Poggio il metallo sul labbro inferiore della bocca.
Inclino verso l’alto della cavità orale.
E premo il grilletto della mia ultima ,effimera, vittoria.

I tuoi racconti "prendono" sin dall'inizio e sono veri, profondamente veri.