| | | OFFLINE | | | Post: 433 Post: 259 | Registrato il: 31/12/2004
| Sesso: Femminile | |
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22/04/2005 18:32 | |
Viene sempre da pensare a quanto in fondo può essere vero che la notte è bella.
Sempre in momenti come una sbronza al bordello di Beppe,sotto gli effetti allucinogeni delle luci semi spente,forse anche loro impaurite di ritrovarsi faccia a faccia con una delle solite prostitute del locale.
Demenza,come un solco che trapassa ogni particolare del corpo.
Daltronde lui non avrebbe neanche voluto andarci quella sera,era stato costretto,un po' dalle urla esauste della moglie e un po' dalla vergogna per il suo crudo modo di farla stare zitta..infestava la tristezza tra le fredde mura come letame accerchiato da un carico di mosche.
Ma non importava..ormai c'era dentro da troppo tempo,bastavano sei giri di vino e quelle luci per lui diventavano dimora,la paura era l'unica dolce compagna che poteva assicurargli un bagno nel quale vomitare,i suoi amici erano andati a casa..lui non poteva tornarci..la moglie lo aveva cacciato.
Dall'ultima stanza si sentiva il rumore acuto del letto ormai scomodo sul quale aveva conosciuto Diana,i lamenti di una notte come tante,rapita in pieno dal suo seno scoperto che come diamante era costoso e bello.Diana finiva sempre alle quattro.Neanche un attimo ancora,i turni erano turni e lei era stanca di domare animali gonfi dal vino,a casa il suo bambino attendeva il ritorno di una mamma stupenda,forse troppo per poter permettere a un uomo di maritarla..e così aspettava di vederla mentre sfinita si buttava sul divano,per corrergli addosso e abbracciarla,e ascoltare la sua dolce voce cantargli una canzone per farlo addormentare.
Mancava poco alle quattro,già si sentivano le urla di un uomo che sbraitava per avere ancora un attimo, e i cori scoordinati degli ultimi rimasti,troppo sbronzi per riuscire a svoltare l'angolo e camminare dritti fino a casa..mancava qualcosa..sarebbe stato bello lo stesso qual momento,ci avrebbe riso fino a farsi salire i capelli.
E mentre pensava,Diana stava già aspettando una birra al bancone.
-Cosa ci fai qua a quest'ora?..vai a casa,non lo vedi come sei ridotto- prende la birra,si siede di fronte a lui - e io sono così stanca da non sentire più le ossa- beve dal boccale,fa un sorso così grosso che le cola sulla guancia,poi lo posa sul tavolo e lo osserva..-ti ha sbattuto fuori vero?-
-si-
-lo sapevo..voi uomini siete proprio delle bestie..bè,sai cosa ne penso?ha fatto bene!- prende la birra,abbassa la voce -così imparerete una volta per tutte come si trattano le donne-fa un'altro sorso,diverso dal primo.
-come sta il bambino?-
-è a casa che mi aspetta-
-ieri l'ho visto mentre lavorava in un cantiere..non dovresti farlo lavorare..-
-come pensi posso mantenerlo io da sola?-
-....-
-sai,ogni tanto sembri così sincero che vorrei perdonarti..-
lui resta zitto,lei prende la birra e gli si avvicina con lo sguardo rivolto alla finestra - ma quando guardo la fuori non vedo che quattro stronzi pronti a saltarmi addosso,se solo tornando a casa non corro..-
Lui inizia a piangere
-ma non preocuparti,ormai ci sono abituata-gli bacia la fronte,posa il boccale al bancone e gli si avvicina per l'ultima volta -passa a trovare tuo figlio ogni tanto,mi chiede di te ogni notte e ormai non so più cosa rispondergli.-
Lui la guarda farsi spazio tra le mani troppo lunghe degli anziani ai tavolini,e lentamente si alza verso il bancone.
-Ei Beppe..cel'hai una penna?-
-Mi devi già dare dei soldi..è tre sere che non paghi il conto-
-Domani pago,dai dammi una penna-
-domani paghi-
-domani pago-
-domani paghi o non ci metti più piede qua dentro..tieni..-
Si sedette sul tavolo e prese un tovagliolo sul quale iniziò a scrivere
"Digli che suo padre era un fallito,e che una volta si è innamorato di una donna inraggiungibile,e tanto l'amava che la vedeva nella notte,un'apparenza scura per due occhi spenti..se Beppe rompe i coglioni a mia moglie perchè non ho pagato,digli che lui sarebbe un buon marito per lei.La notte vuole affogarmi,è bello,tanto bello non doverci pensare."
Diana abitava dietro alla quarta strada,un angolo appartato di topi..tuttavia carina,aveva coltivato dei fiori un giorno.La sua buca delle lettere non era mai stata tanto piena.
Sul fiume che dava alla finestra della sua stanza galleggiava un uomo vestito di nero,che dall'alto pareva un sacco dell'immondizia. |