Mi è difficoltoso tradurre in italiano questa storiella in dialetto veneziano doc, in particolare quando fa riferimento a luoghi e i pezzi con cui è composta la gondola. Ci provo per il resto d’Italia scusandomi da subito con l’amico Silvestri.
Giancarlo cobite
Allo “stazio” del bacino Orseolo, tutti lo chiamavano per un favore, lui si spaccava in dieci per farlo.
... “Mario metti i chiodi sulla nerva°”, “Mario ho il pagiol° rotto...”, ...” Mario la tavola di spigolo si è gonfiata, dagli una piallata per piacere...” Mario di qua, Mario di là come il barbiere di Siviglia. Ancora adesso ha tanta pazienza, anche se ha ottantadue barete* (primavere). Poco buono da bicchiere, ma una buona forchetta a tavola, Si!
E per passare il tempo e divertirsi lui va a Castello alla Bragora per vogare un battello, arrivato in bacino San Marco lui lega con una corda il battello e di corsa in piazza San Marco, va a cicche con il piattello**.
Questa storiella è stata inventata per far ridere un po’ Mario Marelli detto ancora dagli amici “Chiodi Martelli”
Con stima e simpatia
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° - parti della gondola
* - “ottantadue barete” equivale a 82 anni . La “bareta” è un copricapo di lana, forse un tempo se ne cambiava uno all’anno.
** - va a carità con il piattello
[Modificato da Cobite 27/12/2004 18.51]