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In viaggio, di ritorno, dal mare

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2004 02:51
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26/11/2004 20:34
 
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Sono lì,
di fronte al mare, e guardo, mare fuori, e sento, mare dentro,
e mare
entrambi.
E il mare diventa quadro, metafora, descrive con i riflussi, le sue parole, le incongruenze, i paradossi, descrive la vita fuori, e dentro, ed anche intorno.
Il mare...
agli occhi aperti è solo una superficie,
ma gli occhi aperti non sanno, non riescono, non possono vedere tutto.
Altri occhi sentono, occhi chiusi, anzi, occhi mai stati aperti, sentono, ma spesso non sanno descrivere. Occhi per sentire, ma che non sanno dire, intensamente vibrano, ma restano muti.
Ma viene su.
E viene su,
dallo stomaco, dai polmoni, dalla pelle, dai pensieri, viene su, una sensazione
di perdersi,
e di ritrovarsi,
di fronte al mare.
E' il nostro Stato, la nostra nascita. Noi eravamo creature del mare, un minuscolo mare da fuori, ma dentro, lì dentro, era tutto, tutto il mondo, ed era liquido, era mare, era fluido, era ovatta, era abbraccio, sempre.
Poi violentemente strappati, strapparci, a brandelli, con le urla, il sangue, il dolore, il nostro, e di chi ci mette al mondo, e il pianto, il nostro, sul viso rosso e tirato a pazzo, le urla, con tutta la pelle che hai, disperate, di chi muore, di chi viene ucciso, lacerato, a brandelli, e l'aria, l’aria, brutale, prima mai provata, e adesso feroce, violenta i polmoni, mai provata prima, prima solo mare, minuscolo da fuori, e adesso è solo una pozza, solo chiazze da pulire, ma dentro, lì dentro, era tutto, tutto il mondo,
era mare
come culla.


Il viaggio è obbligatorio,
e lasciare il mare è necessario,


e lasciare il mare è definitivo...


Ma c'è chi non s'arrende, chi non s'arrende mai, e davanti al mare sente, sente che era quello il suo posto, che è stato quello il suo mondo, brutalmente stracciato, strappato via, ma ancora sente, lo sente, di perdersi, di smarrirsi, e di ritrovarsi, e sente che è impossibile, ritrovarsi, allora sogna, lo sente e lo sogna, lo piange, lo urla, lo dispera, senza far uscire nemmeno un suono, il mare dentro, il mare fuori, e vuole, vorrebbe, prega, spera, chiede, supplica, implora, lo desidera, sempre in silenzio, più di ogni altra cosa al mondo, il mare è silenzio, e piange, ancora, e dispera, ancora, ancora lacrime, salate, ancora mare, dentro, ancora mare, ancora, ancora vuole, ancora, ancora sogna, ancora, e si consuma all’impossibile, ancora, ancora, all’impossibile desiderio, ti prego, ancora, che il mare dentro,
il mare fuori,
diventino
di nuovo
un unico mare.

27/11/2004 02:51
 
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che il mare dentro,
il mare fuori,
diventino
di nuovo
un unico mare.



Un sogno questo finale. BRAVISSIMO[SM=x142874] [SM=x142887] .

Mi fai venire il magone perchè sono 12 anni che non vedo il mare e mi manca così tanto.
Cresciuta nel piccolo mare della placenta sono creatura marina ancora, ripiego sui laghi e sulle piscine ma quel mare io l'ho dentro, anche se lontano, anche se non so quando la mia nonsalute mi permetterà di vederlo(o se), sono sempre una creatura marina, sempre, e tu lo hai ricordato a me e a tutti noi.[SM=x142921]



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