| | | OFFLINE | | Post: 58 Post: 5 | Registrato il: 24/05/2004
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24/11/2004 03:52 | |
Bussole,
granelli,
stravaganti viaggiatori.
Uno spettacolo.
Uno spettacolo da guardare. Un paesaggio, un viandante, come un vagabondo, come un cercatore, come uno zingaro, come uno sciamano. Con la mano tesa, i pensieri accesi, la parola sciolta e i silenzi densi. Passa, osserva, si stupisce, deduce, conclude, appunta, e cerca, e parla, si interroga, guarda, riguarda, e ancora cerca. Non si da pace.
Uno spettacolo!
Bussole, granelli e stravaganti viaggiatori, con gli occhi posati direttamente sul cuore, per guardare direttamente dall'anima, all'anima del mondo, all'anima dei viandanti, dei passanti passeggeri, dei fiumi, degli alberi, del deserto, dei paesaggi. Uno spettacolo vedergli le domande saltargli agli occhi, a chiedersi, interrogarsi, e a chiedere, a tutti, per sapere, cosa, dove, come... Uno spettacolo....
Chi viaggia spesso si smarrisce, per poi ritrovarsi dove è sempre stato, in viaggio, verso dove è sempre andato, il viaggio. Chiede un mondo viaggiatore, un mondo come lui, ma si è in pochi... in pochi a nascere in una culla che è una zattera, vento, treno, battaglia, inquietudine, sguardo sognate e profondità violente. E si è pochi a capirla quella zattera, quella culla, sentirsi granelli in preda al vento, catapultati nella sabbia, al buio, al freddo, lacrime senza un motivo, paura di impazzire, e forte, forte, fortissima solitudine...
ma il fuoco non si arrende, brucia sempre, fino all’ultima cenere.
Allora non tutti,
non tutti,
no,
ma c'è,
qualcuno c’è,
e intorno il mondo che non chiede altro che essere viaggiato, indagato, approfondito, stanco di essere ignorato dai passanti, fermi alle superfici, avvezzi alle consuetudini. Al mondo piacciono gli stravaganti viaggiatori, gli zingari circensi, che portano con se la meraviglia dai luoghi lontani, scovate dai sognanti, uniti sotto lo stesso tendone, pronti a nuove peripezie sul filo del trapezio, nella bocca delle tigri, in equilibrio impossibile su piramidi umane. E quando la sera scende, e la malinconica prede spazio e possesso, si ritrovano in cerchio, intorno al fuoco, a sospirare le stelle, a guardarsi silenziosi, ad essere complici, a confortarsi dello stesso identico destino, nello stesso identico dolore, ad essere se e per gli altri,
bussole,
granelli,
e stravaganti viaggiatori. |