Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Orfeo

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2004 11:24
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Arrivò in una notte calda d’estate. Era una bambina che mi prese la mano e mi portò via con sé. Nessuno in paese l’aveva mai vista, in quel suo grazioso vestitino azzurro e giallo. Una canottierina azzurro cielo che lasciava scoprire le sue forme ancora innocenti e piatte. Una gonnellina anch’essa azzurra, molto larga, con delle cuciture decorative del colore del sole. Non aveva le scarpe, camminava a piedi nudi e coi capelli al vento, ma nessuno la notava. Venne da me e mi colse così impreparato, mentre i miei vent’anni risuonavano ancora freschi nelle stanze della mia casa. Nemmeno mia madre sapeva di quella piccola, povera ma felice. Chi l’avesse vista avrebbe pensato che fosse figlia d’una zingara. Seppe di lei solo dopo che abbandonai la mia casa per seguire la bambina senza più tornare. Non mi disse il suo nome.
Le sue manine tenevano una delle mie dita lunghe e robuste e mi trasmisero un calore di cui il mio corpo non aveva più bisogno, vidi il mio corpo ormai freddo sul letto, mentre la piccola mi prendeva per mano. Mi fece alzare e mi trovai poco dopo a piedi nudi come lo era lei, a camminare per strada. Avevo visto per l’ultima volta il disordine della mia stanza, sentito il freddo marmo del pavimento sotto ai miei piedi. Le sensazioni tattili permeavano ancora in me, ormai abituato a queste cose di terra.
Poi guizzammo fuori dalla finestra della cucina, i fiori del giardino splendevano nella luce della luna. Appena al di fuori del cancello della mia casa, la bambina se ne andò via canticchiando e saltando. Non osò più sfiorarmi dopo quella notte. Ogni tanto veniva a vedermi. Sapeva trovarmi in qualsiasi posto io andassi. Sono passate molte notti, adesso mi trovo in una città d’oltreoceano che desideravo tanto vedere. I miei piedi non sentono più il freddo, nonostante io stia camminando nella neve. Nessuno mi conosce, ma io so il nome di ogni passante che incrocio per strada.

21/11/2004 02:07
 
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Un racconto straordinario, quella bimba-angelo e poi tu che la segui e non senti più il gelo della morte, che vaghi ovunque; solo tu potevi creare una simile dimensione extracorporale.

Magia sono le tue parole, arabeschi di fiori sul bordo di una strada, tu che ormai conosci tutti porta pace in ogni cuore.
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L'altra dimensione...

Intanto sogniamo.


Ciao[SM=g27811]

Giancarlo
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