Pubblicazione di scrittori dilettanti È vietato copiare senza l'autorizzazione dell'autore. redazionedifiori@hotmail.com    

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

LO STRANO FIORE - Michela Franceschini.

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2004 16:59
13/04/2004 02:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota





Lo strano fiore



In un tempo lontano, in una bella distesa di grano, nacque un nuovo fiore. Era diverso da tutti gli altri, e le spighe, con il loro dolce ondeggiare cullate dal vento lo guardavano con diffidenza "un estraneo tra noi" dicevano "che sciagura, rovinerà lo splendido panorama che solo noi riusciamo a creare!", a volte lo prendevano in giro, la spiga Gina diceva: "Ma guardati sei proprio strano, sei troppo giallo, sarai malato?". E il fiore dal lungo stelo, si sentiva sempre più solo, sempre più triste, e mentre cresceva la sua testa si chinava in basso, per la vergogna di essere diverso.
Le spighe, vedendo che il nuovo arrivato non si difendeva neanche, presero ancora a elogiare le loro qualità una volta raccolte, facendo sentire il nostro fiore ancora più inutile. Dicevano in coro: "con il nostri frutti si fa la farina, con la farina si fanno i biscotti le torte e pure la pastasciutta di cui ogni creatura ne va ghiotta!” e la spighe gemelline gli dicevano: “e tu, dicci un po’, a cosa servi? Secondo noi proprio a niente!”
E lo strano fiore si chinava sempre più a guardar la terra! Ma un giorno passò di lì una donna con il suo bambino, e le spighe eccitate dai complimenti che sapevano avrebbero ricevuto, si sussurrarono l’un l’altra a bassa voce: “coprite il buffo fiore, di modo che non lo possano vedere!”. Ma il bambino curioso notò lo strano fiore tra le spighe di grano, fece avvicinare la sua mamma, e le chiese: “Mamma cos’è questa pianta, a che serve, perché è così china?”. La donna riuscì a vedere attraverso la sua solitudine e si commosse, versò una lacrima che finì proprio al centro del cuore del giovane fiore, che sentì per la prima volta un’emozione d’amore. “E’ un girasole, il più bel fiore”, disse la mamma, “è nato per caso tra le spighe di grano e non sentendosi accettato ha chinato il capo, forse non sa che i suoi tanti fratelli sono talmente belli e talmente fieri da avere il capo eretto per guardare in faccia il sole.
E poi, piccolo mio, immagina che questa distesa di grano sia un bel piatto di pastasciutta condita da un filo d’olio, il frutto del suo girasole”
Da allora il girasole alzò il capo per guardare il sole da mattina fino a sera, ma senza rancore per le sorelle spighe, che chiesero perdono per il male causato ma soprattutto capirono che un fiore non è peggiore solo perché diverso, che ogni creatura porta dentro di sé la propria bellezza e lo scopo della propria esistenza, e che invece di canzonarlo per tanto tempo avrebbero semplicemente potuto aiutarlo.


Michela Franceschini.


http://www.favole.org/stranofiore.asp
   
13/04/2004 22:11
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

sig. sig.
a me piacciono i tulipani......



bella storia fiore...jack









OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 180
Post: 148
Registrato il: 18/11/2003
Sesso: Femminile
23/04/2004 16:58
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Che bella storia del Girasole

Visto che JACKdibimba piaciano le Tulipani, allora leggiamo tutti insieme, trovato nel...
bollicine.blog.excite.it/archive/category/bolle%20e%20basta

BOLLE DI SAPONE
Dentro il tulipano



Dentro il tulipano ci sono gli stami, il pistillo. C'è una polvere d'oro e carbone. C'è il velluto dei petali, c'è un vento lieve. Dentro il tulipano c'è il rosso, c'è il giallo, c'è il nero, ci sono scie d'ombra, strisce di luce, fasce d'arcobaleno. Dentro il tulipano c'è un'ape che vola, c'è un raggio di sole, c'è l'alveare con le sue leggi che attende lontano, c'è la luna che altrove, nascosta, assorbe quel sole.
Dentro la corolla, se osservi, ci sono posati i tuoi occhi, i tuoi pensieri. Il tulipano è un calice pieno del succo di tutto. Movimento, mutamento, il corso invisibile della vita di ogni cosa. Ci sei tu, dentro, essenza di poche cellule in un mondo schiuso.
Sei tanto: un insetto, un battito fievole di ali. Dentro di te, adesso lo vedi, c'è solo una cosa, nient'altro: l'immensità di un fiore.

[...]

"Qualcuno ha visto un ragazzo con i capelli neri come l'ebano, le labbra di corallo, i denti di perla, grandi occhi scuri e luminosi come le notti stellate?". La bella Ferhad vaga di paese in paese. Ovunque cerca, ovunque chiede. Molti giovani corrispondono alla sua decrizione, ma nessuno è Shirin, il suo amato. Lui è partito, cercava fortuna: sognava per loro una piccola casa, un giardino tempestato di fiori. E lei l'ha atteso, ha atteso a lungo. Finchè un giorno Ferhad ha deciso: anche lei ha lasciato il villaggio, è andata a cercare Shirin. Ma lui pare svanito nel nulla. Lei è disperata. Solitudine, fame, fatica. Finchè non raggiunge il deserto. Forse il suo amore si è perduto tra le dune: Fehrad s'incammina, senza acqua nè cibo. Il sole del giorno le brucia la pelle, il gelo della notte le trafigge le ossa. Il terzo giorno la ragazza, stremata, cade. Rotola su pietre aguzze, si ferisce, piange: pensa che morirà e non rivedrà mai più quei capelli neri, quelle labbra corallo, quei denti di perla, quei grandi occhi scuri e luminosi come notti stellate. Le lacrime si mescolano al sangue, le gocce scendono a terra: nel deserto fioriscono per incanto tulipani rossi.

[SM=x142892]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:00. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com