nota dell'autore:Devo un grazie di cuore a Danzandosottolaluna
che si è compiaciuta di raccogliere il mio invito a rendere più armoniosi i versi di "IL BUTTAFUORI", operando rimaneggiamenti e sostituzioni,con lo scopo di renderne agile, scorrevole ed amena la lettura.Credo che madre Poesia possa ritenersi soddisfatta,io si di certo.
CORREVA PER ME
L'ANNO DEGLI ESAMI
E DELLA STRIZZA
E COME GIA' ERA
D'ABITUDINE SANA
E RADICATA
NELL'ISTITUTO
"PIO MARCO CALVINO"
S'APPRESTAVA
L' ATTESA GITA
FUORI DI NATIA TERRA
AI MATURANDI.
MOLTI DI NOI
E PER LA PRIMA VOLTA
DELL'ITALIA
AMMALIATI DI
TANTE BELLEZZE RARE
E CONOSCIUTE
ALACREMENTE
LE AVREBBERO VISITATE
ED AMMIRATE
CERTO NON NEGO
CHE TRA DI NOI CI FOSSE
CHI PIU' DISIAVA
DELLA COMPAGNA
TRAMARE PER SCOPRIRVI
ALTRA BELLEZZA.
PIANI APPRONTANDO
E STRATAGEMMI VARI
E IN ABBONDANZA
FIERO, DELL'ORSO
PRIMA DELLA CATTURA
EI GIUBILAVA
ED ANNUSANDO
LA DELICATA PELLE
..S'ATTIZZAVA!
MA I SOGNI, SI SA
DURANO POCO…E LESTI
AHIME’…VAN VIA!
E FU COSI' CHE
A FRONTEGGIAR LA SPESA
ORGANIZZAMMO
UNA GRAN FESTA
DI GAIO GALA' DANZANTE
E DI GODURIE
CIASCUNO POI
S'ASSUNSE NEI DETTAGLI
LE INCOMBENZE
PEPPE S'OFFRIVA
A VIGILAR L'INGRESSO
...BUTTAFFUORI!
E NOI CI SI GUARDO’
DALL’ OBIETTARE UN BIC
ALLA PROPOSTA
ERA ASSAI SMILZO
E CERTO POCO FORTE
IL CARO PEPPE
MA SIMPONEVA
PER UNA FOCOSITA
...SENZA CONFRONTI,
PRONTO OGNI DOVE
AD ATTACCARE BRIGA
L'ANIMOSO!
E SE PUNTATO
AVESSI NELL’AZZARDO,
SICURAMENTE
AVREI SBANCATO
VINCENDO LA SCOMMESSA
QUELLA SERA.
GIUNSE AGOGNATO
IL DI’ DEL GRAN VEGLIONE
ED ALL’INGRESSO
TUTT’AZZIMATO
DAI PIEDI E FINO AL CAPO
….IMPOMATATO
TRA I PRIMI ARRIVA
IN TESTA IL BUTTAFUORI
PAVONEGGIANDO:
FARFALLA ROSSA
A POIS TUTTA SVETTANTE
E IN TINTA UNITA
ROSA CONFETTO
E INAMIDATA AD ARTE
UNA CAMICIA
BIANCA LA GIACCA
SU PANTALONE NERO
BEN STIRATO
E DAL TASCHINO,
A GUISA DI LAVA IN GOCCIA
ANCORA CALDA,
STAVA DISTRATTO
PENDANT COL PAPILLON
UN FAZZOLETTO.
CONCIATO A FESTA
E CON UN GRAN SORRISO
CERTO AVANZAVA
BELL’IMPETTITO
E IN BALDANZOSO PASSO
DA COW BOY
COME IN QUEI FILMS
IN CUI A SPARARE FORTE
SONO I CAVALLI
CON UN NITRITO
FUMANTI SOLO LE COLT
A GALOPPARE
TRA NOI CHE FU
GLI DISSI:COMPLIMENTI!
..."E CARO MIO...SI’
CARO L’AMICO..MIO
LA CLASSE NON E' ACQUA!"
EI SENTENZIO'
COL PALMO INTANTO
DAVA COLPETTI VARI
E A CAPO CHINO
D'ASSESTAMENTO
SU QUELL’ALBINO BUSTO
INALBERATO.
CON FRENESIA
SI PRINCIPIARON DANZE
A TUTTO TANGO!
MENTRE ALL'INGRESSO
TUTTO FILAVA.... LISCIO
SPANO GIUNGEVA
ED A BRIGARE
CON PEPPE COMINCIO’
CHE NON VOLEVA
CEDERGLI PASSO
PER UNA VISTA FUGACE
DEI PRESENTI.
SPANO S'ERA
NELL'ANNO PRECEDENTE
LICENZIATO.
IL PADRETERNO
QUANDO OPERO' DI SPANO
FORTE IMPASTO
SICURAMENTE
FU TRATTO ASSAI IN ERRORE
NELL’UTILIZZO
DI DOPPIA DOSE
IN OGNI SUA MATERIA
COSI' CHE SPANO
FACEA PAURA
CICLOPICO NEL CORPO
E ROZZO AI MODI
PEPPE PER NULLA
INTIMORITO DAVA
SPINTONI FORTI
SULLA PANCIA
DI QUEL COLOSSO FORTE
BEN PIANTATO
CHE NON SI MOVEA
D’UN PELO FISSO AL SUOLO.
ED ECCO SPANO
SODO LO CINGE
CON LA SINISTRA E FERMA
ALLE SUE SPALLE
E CON LA DESTRA
ABBRANCICA I CAPELLI
SOPRA LA NUCA
PEPPE IN CAMICIA
COSTRETTO,ANNASPA INVANO
E NON RIESCE
CHE A DARE MOTO
AI PIEDI IN ARIA TESI
ED A SCALCIARE
A POCO PIU' DI
UN PALMO DALL'ASFALTO
DANDO ALL'INDIETRO
CALCI AGLI STINCHI
DELLO SPANO CHE UN’AUTO
VEDENDO FERMA LI'
IN UN POSTEGGIO
E SENZA CONDUCENTE...
LO STENDE SOPRA
ED ALLARGANDO
AD ANGOLO OTTUSO
LE PROPRIE GAMBE
RIESCE A BLOCCARLO
PER EVITARE I COLPI
SUGLI STINCHI.
AI CEPPI PEPPE
COMINCIA POI A GRIDARE
PAREA VITELLO
ORFANO,CHE DI
MADRE PIANGE PERDITA
DURA E GRAVE.
ALTE LE GRIDA:
"LASCIAMI,LASCIAMI
CHE SE MI LASCI
GIURO T'AMMAZZO"
MA SPANO DI LASCIARLO
SEGNO NON DAVA
NE’ INTENZIONE AVEA,
ANZI A QUEI COLPI PRESI
DI TACCO E SPESSO
ANCHE DI SGUINCIO,
CORRISPONDEVA TOSTO
SBATTENDOGLI IL CAPO
COME UN BATACCHIO
ED IN RIPETIZIONE
CONTRO L’AUTO
L'ESILARANTE
SCENA A NOI IMPEDIVA
DI SEPARARE
I DUE CONTENDENTI,
STRETTE TENENDO MANI
SOPRA I FIANCHI
PER CONTENERE
DELLE RISATE L'URTO
SI' PROROMPENTE.
ALFINE IL CARO PEPPE
DALLE GRINFIE DI SPANO
COME DIO VOLLE
EBBE RIPARO.
A GUARDARLO SEMBRAVA
REDUCE DELLA
BOMBA ACCA.
TENEVA LO SCOMPIGLIO
NEI CAPELLI
CHE ORA TUTTI IRTI
STAVANO AL CIELO
E LUCCICANTI;
DEL FAZZOLETTO
S'ERA PERSA TRACCIA,
E IL PAPILLON
A SOTTOGOLA
L'ELASTICO TENEVA
A GIROCOLLO
MENTRE CINGEVA
IL ROSSO PADIGLIONE
DEL SUO ORECCHIO;
FUMO DI LONDRA
LA BIANCA, PURA GIACCA
DI GRISAGLIA.
COSI’ APPARIVA
IL NOSTRO CARO PEPPE
IL BUTTAFUORI!
UN SAN LAZZARO
A PARAGONE FATTO,
ERA DI CERTO
..GRAN FANFARONE!
E SOLO POTEA' FARE
...L'APPRENDISTA!
PEPPE ERA AL CENTRO
E NOI A CROCCHIO ATTORNO
A RIPULIRLO
QUANDO D'IMPULSO
FATTOSI UN VARCO AL CERCHIO
ALLO SPANO
L’INDICE PUNTA
ARDITO, NERVOSETTO
E TRACOTANTE
E GRIDA MALCONCIO
“.. SE UN GIORNO MI AVVISTI
IN LONTANANZA
TI AVVERTO
CORRI A CAMBIARE STRADA
SE NO....T'AMMAZZO !"
.............
.........
UN'ULTIMA
NOTIZIA SENTO DI
DOVER A CHI
PAZIENTEMENTE
FIN QUI E' ARRIVATO
NELLA LETTURA:
LA GITA SALTO'
PERCHE' IL TERREMOTO
NEL BELICE
GRAVI PIANTI
E FALCIDIE DI VITE
E LUTTI PROCURO'.
[Modificato da ceo1 14/10/2003 9.53]