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CRISI ADOLESCENZIALE

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2003 19:46
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CRISI ADOLESCENZIALE

E venne l'ora
che la beata fanciullezza
volle darmi il suo addio
gelido e affrettato,
del tutto incurante
che mi lasciavo alle spalle
una scia infinita
d'incancellabili ricordi,
che la prepotenza del tempo
mai sarebbe stata capace
di rapire alla mia memoria
per farmeli dimenticare.

Ad assalirmi oramai
si affrettavano senza ritegno
quelle crisi profonde,
che si sarebbero dimostrate
autentiche torture cinesi
per la mia coscienza,
che cominciava così a saggiare
l'assillo del dubbio,
intanto che si frammentava
in mille assurdi progetti,
dei quali essa stessa
era la prima a diffidare,
facendo impantanare
la mia voglia di agire
in un disperato scetticismo.

E se tutte le altre mie crisi
di natura coscienziale,
procedendo parallele
alle mie varie fasi evolutive,
da me sarebbero state
affrontate e superate
con discreta difficoltà,
non risultò dello stesso tipo
quella che brutalmente
venne ad investire
la mia fragile adolescenza,
la quale oltretutto
in quegli anni destabilizzanti
si riteneva defraudata
dei suoi sogni più belli
e dei suoi ideali più cari.

Perciò passo a descrivervi
ciò che venne a rappresentare
una crisi di quel tipo
per la mia adolescenza,
perché mai avevo visto
pianticella più esile
venire con violenza assalita
dalla forza degli elementi,
che intorno ad essa,
scatenandosi rabbiosi,
tentavano ad ogni costo
di sradicarla e sopprimerla.

In quegli attimi terribili,
totalmente in preda
ad una folle disperazione,
sembrò la mia esistenza
vacillare e soccombere
sotto il peso enorme
di quella diversa realtà,
che attribuiva alla vita
un significato ed un valore
tutt'altro che concordi
con quelli già da me
fino allora sperimentati.

Così, in quei giorni di delirio,
trasecolato assistetti
al succedersi degli eventi,
che davanti ai miei occhi
si snodavano come impazziti
dal turbine paterno
che, dando loro un'esistenza,
non si premurava minimamente
di conferire ad ognuno
quella logica che spinge
ad una sana ragionevolezza.

Ecco perché mi sentii
venir meno e smarrirmi
in tanto confuso caos
di idee e di opinioni,
che si andavano dibattendo
senza che mai nessuna di loro
avesse su tutte le altre
una schiacciante supremazia,
per permettermi finalmente
di decidere in merito
senza né dubbi né incertezze
e liberarmi per sempre
da quel bieco pessimismo,
che continuava imperterrito
a relegare il mio spirito
in un indicibile tormento!

poetasenzanome




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Sono momenti molto delicati e a volte molto pesanti che infine si riusce quasi sempre superare.
Alcuni ne restano vittime rimanendo eterni fanciulli (ma con i piedi e lo stomaco da adulti...)

[SM=x142874]

Giancarlo



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