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LE QUATTRO STAGIONI

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2003 18:36
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29/03/2003 07:39
 
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LE QUATTRO STAGIONI

Sono quattro le stagioni,
ciascuna che fa spicco
di una propria bellezza;
si alternano durante l'anno
per offrire tanto all'uomo
quanto ad ogni essere animale
uno spettacolo differente
della durata di un trimestre
e sfoggiante nella natura
caratteristiche individuali
capaci di farsi riconoscere
senza la minima difficoltà
da persone ed animali.

Giunge avanti a tutte
la ridente primavera,
indossando il suo bell'abito
verdeggiante e variopinto;
essa è come un risveglio
per la rinata natura,
rimasta a lungo in balìa
del torpore invernale.

La fiorente stagione
porta gioia e vivacità
agli alberi e alle piante,
che più non si sentono
brutalmente tiranneggiati
dall'insofferente letargo,
loro imposto per dei mesi
dall'inclemente inverno.

Segue poi la calda estate,
in assoluto la più attesa,
essendo l'unica stagione
che i campi rende fecondi
di messi biondeggianti
e gli alberi fa abbondare
di varia frutta matura;
ma la gente la desidera
perché, già al suo arrivo,
si può cominciare a sognare
le rilassanti ferie estive
in riva al mare o ad un lago,
oppure presso zone montane,
per cui altro non aspetta
che fa riposare le sue membra,
tenute a lungo impegnate
in un lavoro spossante.

Anche l'arrivo dell'autunno
giunge a tutti benaccetto,
siccome trasforma la campagna
in un luogo dove i colori
si esibiscono con orgoglio
in mille gaie tonalità;
ma anche i diversi frutti,
che ci vengono da esso offerti,
non sono pochi e sono squisiti,
per cui invogliano la gente
a mangiarli a più non posso.

Arriva per ultimo l'inverno,
che è desiderato per un verso
ed è accolto male per un altro,
essendo esso portatore
come delle feste migliori
così del freddo più rigido:
fanno sognare beatamente
sia il Natale che la befana,
oltre all'allegro Carnevale;
ma sono i fiocchi di neve
che, volteggiando nell'aria
con danze sottese di magia,
costituiscono l'attrattiva
di tanti bimbi festanti.

Però è davvero molto triste
assistere alla natura,
mentre sprofonda impotente
in un letargo che la priva
della sua gioiosa vitalità;
come pure ci rattrista
e ci fa tantissima pena
la sofferenza di quegli animali,
che possono ben poco sperare
da una stagione così avara!

poetasenzanome




[Modificato da poetasenzanome 29/03/2003 8.02]

29/03/2003 18:36
 
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Acqua che scorre
età che avanza
fiori che cadono;
quali di questi
potrà mai ascoltare la parola:

aspetta.


(Ariwara-no-Narihira)


[SM=g27815]

Ade
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