RICORDI?
Era la stagione
che i garruli uccelli,
rincorrendosi festosi
per i campi fioriti,
con premura erano dediti
ai loro prolifici amori.
Tutto intorno a noi,
che molto furtivamente
c'eravamo impadroniti
di un isolato angolo di bosco,
intrecciavano i volatili
tanti gorgheggi soavi
e bei trilli melodiosi,
come se volessero decantare
con intenso calore
quel loro tempo beato
d'istinti amorosi.
Quanto a noi due,
che a poco a poco
c'eravamo andati
del tutto inebriando
di una calda passione,
mentre intenti eravamo
a parlare con tono pacato
di ciascuno di noi,
istintivamente a un tratto
ci sentimmo spingere
a troncare del tutto
quel nostro sereno
preludio discorsivo.
Infatti, ben presto
ci accorgemmo che esso
stava facendo soltanto
spazientire a non dirsi
i nostri spiriti frementi,
che ora ad ogni costo
anelavano a fondersi
in modo incantevole
nel più travolgente
di tutti gli amori.
Così, quasi per incanto,
di repente ci ritrovammo
congiunti in un abbraccio,
al quale partecipavano
compiaciuti come non mai
tanto il nostro spirito
quanto il nostro corpo,
che insieme soddisfacevano
con voluttà e senza remora
i tantissimi appetiti
che provenivano loro impellenti
dalla sfrenata concupiscenza.
In quel momento ci parve
che il tempo per noi
avesse smesso di esistere;
anzi, addirittura ci sembrò
che nel nulla si fosse
definitivamente dissolto,
senz'altro per rendere
più duratura possibile
quella magica e paradisiaca
euforia dei sensi,
che di noi già da parecchio
si era impossessata
e si andava ora affrettando
con grande impazienza
a giungere con veemenza
all'acme del godimento.
poetasenzanome
[Modificato da poetasenzanome 17/03/2003 18.54]