Leggera, nella notte, scalza
assorta a contemplare emozioni
che come figure potevo interpretare
mentre al tuo fianco, muto e sereno.
Non parole a rovinar l'intesa
perchè nulla deve essere spiegato
noi in due con un solo pensiero
le forze occupate a sopprimerlo
sono attimi di nutrimento
sono voli aggrappati a un sogno
sopra ogni cosa, sopra noi, stranieri
luce di questa notte che ci unisce
conto il tempo che precede lo schianto
quando cruda come una ferita aperta
la realtà ti ricorda beffarda
che non hai ali per volare
leggera, sulla riva, scalza
cammini sul riflesso della luna
mentre schizza la risacca delle onde
e tu, angelo mio, mi stai salutando.