Ultima alba

Sotto ponte Sublicio,
lento scorre il Tevere
e un denso senso di solitudine
ferma il tempo.

I secondi sono fangosi passi,
sentieri già battuti
tra spinosi cespugli di ricordi.

Cosa mi porta qui
ad osservare la notte
su un letto di cartone?

Sotto ponte sublicio
lente scorrono le lacrime
su mio volto sudicio.

Ho smarrito l'orgoglio
in uno dei tanti mulinelli,
il fiume lo conserva.

Ho promesso alla mia disperazione
un'alba di fuoco...

Apro la bottiglia migliore, l'unica,
per l'unica compagna che mi aspetta.

senzatetto ?

Molto intensa ed accorata. Inoltre accostare l'aulico Sublicio al prosaico sudicio, mi ricorda Gozzano in cui Nietzsche rima con camicie.

Vedo nella lirica una condizione metaforica dell'umanità: siamo tutti senzatetto, ossia soli ed abbandonati da Dio.

... e la compagna è la morte, a mio avviso, l'unica su cui si può fare affidamento.

Una poesia profetica. I poeti sono profeti inascoltati.

Nel tempo, mi sto sforzando di credere, che sono soltanto coincidenze.

Chi può saperlo...

Sono sola ...
con le ombre,
che mi rincorrono,
nel vortice del Tempo
e rivedo le stelle
brillare.

💗