Anemonephobia, 14/02/2017 23.20:
Conosco poco il poeta di Recanati ma mi azzardo a definire leopardiana questa tua bella poesia. L'ossimoro della "caotica quiete" riflette il dolore interiore, la natura sembra accompagnarti nella tua sofferenza. E quel verso finale è di un'intensità quasi insopportabile. Molto piaciuta.
Ti ringrazio molto. In effetti Leopardi è uno dei miei poeti preferiti, non mi dispiace affatto la tua definizione
Per quanto riguarda la natura volevo ritrarre un "luogo dell'anima" che rispecchiasse le mie emozioni e ho usato l'immagine della foresta che mi è vicina sin da quando sono nato
Grazie mille per il tuo contributo
"E quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: A che tante facelle?Che fa l'aria infinita e quel profondo Infinito Seren? Che vuol dir questa Solitudine immensa? Ed io che sono?" G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia