Il vento sventola la bandiera,
che ondeggia leggera.
Incantato, anche lui,
volteggia nel cielo stellato,
rapito in un mondo di fiabe,
con gnomi maghi e fate.
Tanti personaggi gli fanno compagnia,
in quel paese magico di fantasia.
Volare come Aladdin, suo prediletto,
è il suo sogno nel cassetto,
così cavalca il cuscino
come fosse il tappetino.
A volte diventa un temerario spadaccino,
che sconfigge in un sol colpo Capitan Uncino;
poi un attore che recita davanti allo specchio,
sorridendo sornione saltellando come un picchio;
quando dorme diventa un angioletto e,
approfittando delle ali, se ne vola sopra al tetto,
per tornare felice nel suo lettino,
alle prime luci del mattino.
Lui, non sarà mai grande,
un eterno bambino, distante,
imprigionato in un mondo surreale
di un destino fatale.
A tutti i bambini “diversi”
dedico questi versi,
angeli scesi sulla terra,
fiori di una splendida serra,
curata e amata da inestimabili genitori,
insegnamento per noi ad essere migliori.