Sono dell'opinione di chi mi ha preceduto e cerco di spiegare brevemente il perché.
La poesia si differenzia dalla prosa non tanto per il contenuto quanto perché la poesia deve avere una cadenza, un ritmo qualsiasi che porta il pensiero ad essere canto di parola.
Per marcare questo ritmo (che non è la rima) la poesia usa dei ritorni a capo i quali in lettura corrispondono ad una leggera pausa. Anche senza essere rigorosi, la lunghezza del verso gioca il suo ruolo, così come gli accenti interni al verso.
La metrica classica ha i suoi canoni, ma a mio avviso è bene lasciare all'autore di cercare o creare un suo ritmo anche ad orecchio, senza imporgli paletti rigorosi, ma questo ritmo per essere condiviso dovrebbe essere intuibile dal lettore.
Ora, pur apprezzando il tuo testo, non ci vedo in esso neppure la ricerca di un ritmo per cui lo sposto in Fiori di Parola. Se invece c'è un ritmo che non sono riuscito ad individuare ti prego di farmelo notare.
Un applauso.
Giancarlo
- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.-