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Post: 395 | Registrato il: 18/11/2011
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 12/08/2012 23:10 | |
Stanca, ma per nulla al mondo l’avrei ammesso.
Mi sentivo a pezzettini e con un frullato nella testa. Non mi era bastata una dormita di quasi 24 ore per riacquistare le mie energie psico-fisiche, ma la voglia di partire era tanta. La voglia di andarmene via qualche giorno con lui era troppa…
Lontano dal mondo, dalla quotidianità. Naturalmente avevo scelto io la destinazione, perché la prerogativa era quella di passare qualche giorno di vacanza indimenticabile. E ovviamente, le vicissitudini diventano indimenticabili solo quando le organizzo –o disorganizzo- io.
Va beh, la prendo sul ridere, come sempre. Ma stavolta no, stavolta dovrà andare tutto alla perfezione: ce lo meritiamo entrambi! E così in due ore di contatti via e-mail, prenoto.
Destinazione paradiso: già, dovrà essere il nostro paradiso, dove non esistono i problemi quotidiani, dove per qualche giorno pensiamo solo a noi. E poi –ciliegina sulla torta- andremo in paradiso con la mia super-matize. Si si, sarà tutto perfetto! L’hotel è un quattro stelle, una spa dove potremo rilassarci. E vicina c’è la frontiera, quindi faremo una capatina all’….”estero” e gireremo insieme, mano nella mano.
Certamente sono preoccupata per il viaggio: il paradiso, si sa, è molto in alto… e porco giuda, non so se la mia super-matize riuscirà a raggiungere tale quota! Ma tant’è: che vacanza indimenticabile è, se tutto dovesse andare alla perfezione?
La sera, qui a casa, si decide (lui decide) che forse è meglio andare in paradiso con la sua 4x4, perché sostiene che in tal modo riusciremo a raggiungere la mèta, a quota 2300 metri. Ridendo, lo accontento (ma perché cavolo qui tutti dubitano delle capacità della mia macchinetta?).
Sveglio i miei ragazzi per andare al lavoro e poi partiamo, io e il mio dinosauro. Abbiamo solo una valigia per uno. La mia non ho fatto in tempo a controllarla per bene, ma penso… credo… spero di avere messo tutto e di non aver dimenticato nulla. Peccato io non abbia fatto in tempo a comprare un nuovo paio di scarpe basse, quelle che ho ormai sono indecenti. Fa nulla, tanto non so neppure se le metterò! Però in compenso mi sono ricordata il “fai-da-te” dell’emergenza: forbicette, pinzette e rasoio! Beh, in realtà non ho né baffi né barba, però non ho avuto tempo per andare dall’estetista.
Indosso un vestito verde di lino, verde bottiglia. Ai piedi sandali beige (in tinta con la borsa) col tacco alto. Amo i tacchi e poi mi sembra di essere più alta e più snella.
Il viaggio è abbastanza lungo ma come sempre piacevole e non stiamo zitti un attimo. Chissà perché abbiamo sempre così tante cose da dirci?! E stavolta ci sono mille cose in più di cui parlare. Queste sono le mie zone e orgogliosamente glie ne parlo. Attraversiamo cittadine e paesini; il paesaggio è bello e dopo aver ammirato una parte di lago, ci inseriamo in un contesto diverso. Guardando vigneti e mucche, continuiamo a parlare.
O porco giuda, ed ora che ci stiamo avvicinando alla destinazione, come cavolo faccio a dirgli che non mi ricordo il nome dell’hotel? Questo stavolta mi strozza, come minimo!
Invece mi stupisce, ridendo: avendogli detto che era l’ultimo hotel italiano, l’aveva già individuato e così mi tranquillizzo.
L’hotel si mostra per quello che davvero è: un quattro stelle del cavolo! altro che spa… questa è una simulazione di quattro stelle, e per di più mal riuscita! Il personale si mostra accogliente ma “affettato”, quasi non fosse a proprio agio. Lasciamo i documenti e pensiamo subito a depositare le valige in camera per andare nel centro benessere. Maledizione, ho dimenticato il costume da bagno! Nella fretta ho messo nella valigia ciabatte e cuffia, ma mi sono letteralmente dimenticata il costume.
Il sant’uomo decide che forse è meglio andare a comprarne uno, onde evitare di presentarmi nuda nel centro benessere. E così andiamo oltre frontiera a caccia del costume da bagno e ne approfittiamo per curiosare nei vari negozi. Peccato che io abbia quei bellissimi sandali ai piedi… si, mi stanno bene e sono belli, però… tre passi e… PUFF! Inciampo nei sampietrini (ma perché cavolo li hanno messi lì?) e mi sorregge mentre rischio di finire a terra. Invoco aiuto: buon Dio, per favore, ti prego… per una volta puoi aiutarmi a non essere così maledettamente imbranata?
Ma a quanto pare il buon Dio mi vuole punire per qualche colpa che sicuramente ho commesso, così nel giro di una decina di minuti, inciampo nuovamente e stavolta finisco a terra.
E naturalmente lui non me le manda a dire: “ma che cavolo, Gio, spiegami come si fa ad andare in montagna coi tacchi alti! Guardati in giro: sei l’unica coi tacchi!”. Va bene, ha ragione. Ma col vestito di lino, mica potevo calzare quelle bruttissime scarpe che ho portato con me! Avrei dovuto cambiarmi, che diamine!
Ha ragione, anche stavolta ha ragione lui e mi sento come una bambina colta in flagrante mentre ne combina una delle sue. Rossa in viso per la vergogna e con gli occhi bassi per evitare di cadere nuovamente, medito. Per “indimenticabile” non intendevo tutto questo!
Alla faccia delle “zone franche”, il costume da bagno costa quanto una giornata di lavoro, ma mi sta bene addosso e così lo compro. Un po’ più serena, lo vedo fuori dal negozio mentre fuma una sigaretta. E’ proprio bello il mio dinosauro! Parecchie volte in questi ultimi anni mi sono chiesta come mai i poli si attraggano. Forse dovrei andare a leggermi qualche spiegazione scientifica, così che io possa capire come mai lui ed io ci attraiamo così tanto. E non mi riferisco all’aspetto fisico, perché per fortuna non sono da buttare via. Mi riferisco al resto, al fatto che lui sia così meticoloso e perfezionista, mentre io sia così impacciata, imbranata, disorganizzata. Eppure insieme stiamo benissimo.
Torniamo verso l’albergo e ci fermiamo in un negozietto fuori mano, dove troviamo la bresaola nostrana e lo Zacapa XO a prezzi realmente “franchi”.
La cena è gradevole, la reciproca compagnia stuzzicante e rilassante. Facciamo le ore piccole ma gli chiedo se non gli fa nulla restare all’interno dell’hotel. In realtà prima siamo usciti a fumare e ho nascosto il tremore che mi ha assalito, ma mica posso dirgli che ho portato una giacchettina troppo leggera per la temperatura che c’è lì!
Così faccio la gattamorta e lo cerco, lo abbraccio, lo stringo forte… finché lui si rende conto che sto morendo dal freddo e decide che è ora di rientrare.
La doccia calda fa bene al corpo ed allo spirito… e mi preparo per una notte d’amore. Non avevo fatto i conti con la stanchezza… finalmente il letto, caldo e accogliente… e lui lì, accanto.
Col sorriso sulle labbra, mi addormento.
Passano i nostri tre giorni come fossero tre minuti; è divertente farsi fare i massaggi e poi raggiungerlo nella vasca idromassaggio, per poi seguirlo nella sauna e nel bagno turco. Si, finalmente mi sto rilassando.
Solo, mi spiace che si sia rotto un sandalo mentre camminavamo nel prato a caccia delle talpe (che non c’erano).
Solo, mi spiace aver dato la reperibilità al lavoro e che proprio in quei tre giorni mi abbiano chiamato diverse persone.
Solo, mi spiace che il rientro sia stato lungo e pesante a causa di un incidente.
Solo, mi spiace aver mantenuto fede alla promessa data: “amo, sarà una vacanza indimenticabile: promesso!”
Giuro che la prossima volta gli prometterò una vacanza maledettamente banale... :-(
12/08/2012 g.c.
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