Pubblicazione di scrittori dilettanti È vietato copiare senza l'autorizzazione dell'autore. redazionedifiori@hotmail.com    

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

CAPPUCCETTO ROSSO

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2012 12:16
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2
Post: 2
Registrato il: 07/02/2012
Sesso: Maschile
07/02/2012 10:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Oggi è un giorno speciale. La mamma mi ha dato il mio primo incarico: portare una cesta di mele alla nonna. La nonna abita vicino al paese, subito dopo il bosco di grosse querce, in una casetta un po' isolata alle pendici della collina. Vive sola nonostante abbia quasi novantanni e alla sua età, sebbene precaria nell'incedere e un po' tremolante nei movimenti, una volta al mese ci prepara una bella torta. Oggi andrò da sola a portarle le mele e preparerò la torta con lei.
La parte più bella che mi riempie di orgoglio è il tragitto, quei novecentocinquanta metri, così mi ha detto mio padre che è sempre molto preciso, che mi separano dall'uscio della sua casa, due lunghi rettilinei con una curva a sinistra in mezzo. Nel primo tratto camminerò sotto lo sguardo di mia madre e dopo la curva superato il bosco sotto quello di mia nonna. In un breve tratto, saranno forse cento metri tra alberi maestosi, smetterò di essere bambina, sarò sola con il mio cesto di mele. Dimenticavo ho appena sei anni!
Gli ultimi preparativi, la mantellina rossa col cappuccio ben stretto per non prendere vento, le ultime raccomandazioni del tipo “non parlare a nessuno” “attenta al lupo cattivo”e via inizia la mia avventura. Quasi tremo dall'emozione, perché mia madre si fida di me, perché esco dal guscio, dall'ala protettiva di mamma chioccia, perché spicco il mio primo goffo volo.......un ultimo bacio e via. I primi passi sono come quelli del primo antenato che ha sollevato le zampe anteriori e rimanendo in equilibrio si è trascinato per pochi metri in avanti stupito di farcela. Così come trainata da una forza motrice misteriosa mi allontano da mia madre e vado verso il bosco dapprima girandomi indietro ad ogni passo poi sempre meno e guardando avanti le fronde degli alberi attraverso le cui foglie la pallida luce del pomeriggio filtra a stento creando una sottile penombra vibrante e cangiante. Vado verso la zona cieca, il bosco pauroso, senza occhi familiari ma bestie nascoste nel verde sottobosco e sento il cuore palpitare e le mani sudare che quasi mi scivola la cesta. Mi guardo attorno e ogni cosa è striata di luce verdastra e ombra più scura, un gioco magico di riflessi mi rende inerme davanti alle immagini che mi si parano davanti, ed incapace di focalizzare le cose, più volte inciampo su piccoli ostacoli resi invisibili ai mie occhi ora così vulnerabili. Ma vado avanti e supero la mia paura del lupo e dell'ignoto. Busso una e più volte ma nessuno mi apre ,aspetto, l'orecchio teso e appoggiato sull'uscio per sentire anche il minimo scricchiolio o il passo asimmetrico della nonna ma niente e quindi tocco la porta che cigolando si apre lentamente. “Nonna, nonna, nonna” grido ma non arriva nessuna riposta, la cucina è vuota ma il fuoco nel camino è vivo e sul tavolo ci sono le uova e gli altri ingredienti già pronti solo il bastone è fuori posto, vicino all'ingresso. Ruoto intorno a me stessa smarrita, finché sento una voce diversa chiamarmi per nome dalla camera da notte e sotto la coperta tirata oltre il mento vedo la nonna che dice tremare di febbre. Ma è strana che quasi non la riconosco, quegli occhi quel naso quella bocca..........Non so cosa sia accaduto perché tutto a un tratto mi trovo che è notte fonda e galleggio in una acqua melmosa ma tiepida, mi sento come in un guscio peloso nero di cui spingo inutilmente le pareti elastiche perché poi tutto ritorna al suo posto e questa vana oscillazione provoca un onda di questo liquido acido che mi sfiora le labbra e il naso togliendomi il fiato. Che sia la morte, quella sussurrata tra di loro, dai grandi quando parlano di alcune persone del paese, mentre poi a noi ci parlano di persone salite al cielo, che volano come angeli, che stanno meglio di noi? Io qui sto bene, se sto ferma mi sembra di stare in una vasca sempre tiepida, ma a volte mi sembra di muovermi e fluttuare in un ruscello gorgheggiante, altre volte mi sembra di sentire suoni familiari distanti e ovattati ma ancora riconoscibili come se la morte fosse più vicina alle cose quotidiane di questa terra che al cielo.
Non so quanto tempo sia passato da quando sono morta, o almeno credo, a quando ho sfiorato una mano avvizzita che urtata mi ha sfiorato le guance e mi ha detto con la voce della nonna di stare tranquilla. Non so ma le sue carezze mi han messo un po' di sonno e devo aver dormito tanto dopo perché al risveglio ero di nuovo viva.
Non ho mai capito cosa sia successo quel giorno, mia madre mi ha parlato di un cacciatore, di una pancia aperta e di un lupo cattivo io ricordo la bellezza del bosco e della morte e le carezze della nonna. Adesso lei non c'è più da quasi un anno ma io non sono mai stata triste per questo, perché so che li si sta bene anche se deve stare solo un po' attenta a non spingere quelle viscide pareti buie sennò beve e poi perché so che se sta in silenzio assoluto può sentire la mia voce quando le parlo tutte le volte che faccio la torta di mele così come la faceva lei.


...

ventriloquo del silenzio


http://lepoesieventriloquodelsilenzio.blogspot.it/
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 10.571
Post: 10.271
Registrato il: 14/11/2003
Sesso: Femminile
07/02/2012 12:16
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Bellissimo "remake" della favola. Ho trovato avvincente il tuo stile e apprezzato i profondi significati legati alla morte e al ricordo delle persone care. Un applauso [SM=x142922]


...

Giovanna
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:00. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com