Versione B
Sotto le ringhiere gemono i crepacci
Vecchie ringhiere
che svernicia il tempo;
crudeli sono le intemperie,
specialmente il vento,
borioso come certe voci
che escono di taglio
e scartavetrano
la grana della pelle;
le mani invece sono bianche,
si aggrappano all'inferriata
pensando ad altri mondi,
a cosa ci sarà
più in là delle frontiere,
oltre gli assiomi, oltre i fari spenti,
tra le galassie fresche di teoremi
e vecchie d'inspiegabili misteri.
Sotto le ringhiere gemono i crepacci,
risuonano le voci dell'abisso:
c'era una volta la lingua delle onde,
l'idioma misterioso dell'oceano
scandito dalle antiche fluttuazioni,
ed ora resta roccia cavernosa,
aspro e friabile poroso tufo in posa
per scatti fotografici
di chi sa riscoprirne la magia.
Poi dirlo ai figli, che un tempo
ci fu un mondo sotterraneo
affascinante come i viaggi di astronauti:
uomini chiusi dentro le caverne
come oggi nelle loro navicelle
in fuga dalla nostra angusta terra
che veste il dubbio di un futuro oscuro
R.
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Non mi piaceva "ci furono una volta la lingua delle onde,
l'idioma dell'oceano"...... ho trovato il modo per accordare al singolare