Το Ερυθρόν Ρόδον (To Erythron Rodon, La Rosa Rossa in greco antico)

PastorErrante
00sabato 18 febbraio 2017 17:43
Un cuore di nera pietra lucente,
Deserto di cenere soffocante,
Leva al primo accenno di brezza
Polvere arsa, stiletto per gli occhi.

I raggi solari indifferenti
Spazzano distanze siderali,
Piane di offuscata desolazione
In un mondo d'accecato silenzio.

Ma nell'indeterminato primigenio
Un tuono riecheggia nell'esausto spazio
L'universo intero vibra con esso.

Cadon torrenti nel nero limaccioso
Ceneri antiche donano nuova vita
Nasce una rosa da speranze deluse






N.B. per scrivere questo ho fatto riferimento al mio precedente componimento "Nel Bosco", del quale lo ritengo il successore ideale
Lascio spazio aperto a qualunque interpretazione
(Bog)
00giovedì 23 febbraio 2017 23:12
Affinché nasca una rosa è sempre necessario che accada qualcosa.
Non è un problema di situazioni favorevoli, ma di un cuore che si accorga che qualunque cosa succeda è sempre l'inizio di una novità.

Molto apprezzata.
PastorErrante
00venerdì 24 febbraio 2017 07:36
Mai quanto il tuo contributo, grazie mille
macrino
00sabato 25 febbraio 2017 11:01
Per me non nascono più...
macrino
00sabato 25 febbraio 2017 11:01
Per me non nascono più...
macrino
00sabato 25 febbraio 2017 11:01
Per me non nascono più...
PastorErrante
00sabato 25 febbraio 2017 13:59
Alcune rose crescono più lentamente di altre, ma sono le più colorate e profumate di tutte
Un saluto [SM=g27811]
Anemonephobia
00martedì 28 febbraio 2017 10:50
Molto belle le immagini, le quali rendono perfettamente l'idea di una nuova felicità (simboleggiata dalla rosa rossa, se ho ben compreso la tua poesia) sorta in un mondo aspro e indifferente. Mi viene da chiederti in che modo colleghi questa poesia a "Nel Bosco". Molto piaciuta.

PastorErrante
00martedì 28 febbraio 2017 17:46
Anemonephobia, 28/02/2017 10.50:

Mi viene da chiederti in che modo colleghi questa poesia a "Nel Bosco". Molto piaciuta.




L'ho pensata in questo modo:
Il cuore di cenere è ciò che rimane del bosco-anima, che alla fine della scorsa poesia stava bruciando, all'apparenza non lasciando altro che un deserto
Ma ad un certo punto, inaspettatamente, arriva una pioggia che riporta la fertilità nel cuore bruciato, e nasce una nuova rosa, inizio di una rinascita e di una nuova speranza
L'idea sarebbe che i moti dell'animo continuano in un ciclo perpetuo di creazione e distruzione, e che non importa quanto gravi siano le ferite riportate, c'è sempre spazio per una guarigione
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