Notte, immane caverna dove
i sogni sublimano in cieche
visioni imprigionate in teche
di ombre. Ora, malcerta, piove
la luce di defunti universi.
Sugli olivi trepidano ali
di vento, mentre laggiù, dispersi
tra le valli, borghi e casali,
accendono gli ultimi bagliori.
Echi arcani fra i lecci e i pinastri.
Qui, con immedicabili dolori,
sotto esili ragnatele di astri.
avalon - http://zret.blogspot.com/