macrino
00sabato 27 gennaio 2018 08:13
Notte, immane caverna dove
i sogni sublimano in cieche
visioni imprigionate in teche
di ombre. Ora, malcerta, piove

la luce di defunti universi.
Sugli olivi trepidano ali
di vento, mentre laggiù, dispersi
tra le valli, borghi e casali,

accendono gli ultimi bagliori.
Echi arcani fra i lecci e i pinastri.
Qui, con immedicabili dolori,
sotto esili ragnatele di astri.
PastorErrante
00giovedì 1 febbraio 2018 22:38
È estremamente curata, crea un'atmosfera di antichità così profonda da essere fuori dal tempo stesso
Mi è piaciuta molto
macrino
00lunedì 5 febbraio 2018 11:15
Hai colto nel segno, amico. Ho proprio voluto evocare un'atmosfera atemporale, come un'eternità fissata in un istante.

Ciao
macrino
00lunedì 5 febbraio 2018 11:15
Hai colto nel segno, amico. Ho proprio voluto evocare un'atmosfera atemporale, come un'eternità fissata in un istante.

Ciao
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