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Birdswitching

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2015 22:32
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14/06/2015 03:58
 
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Evoluti al punto di sentire
quanto sia vana la vita!
O "biancuccell" che spensierato sembri,
scambiamo il tuo essere col mio?
Prendi il mio corpo ed io il tuo:
un giorno da uomo ed uno da uccello...
così dell'ali faremo un po' per uno.
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15/06/2015 01:25
 
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Nuovo s.francesco oppure anniversario di un passero solitario, di cui tanto vorremmo vestire le piume?
santi ed eroi ci dicono che "loro" se ne saltellano via incuranti, si lanciano nell'azzurro godendo come noi non potremo mai fare neppure nell'acqua ... solo magari come un delfino potrebbe
ma gli uccelli, hai ragione, ah gli uccelli, che creature incantate, che magie volanti, che piccoli cuori fragili e che pensiero lucente
se sapessero pensare, e lo sanno, ogni piccola creatura sarebbe una scintilla volante, un respiro d'anima, un'inconsistenza quasi tangibile non fosse così lontana e perduta in cieli che non conosciamo

un graffio d'ala riporta noi, pesantemente incollati alla terra, ad una voglia di altezza e di trascendenza
pesantemente incollati ai nostri limiti, noi siamo in gabbia

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15/06/2015 09:56
 
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Re:
NicolaPagano, 14/06/2015 03:58:

Evoluti al punto di sentire
quanto sia vana la vita!
O "biancuccell" che spensierato sembri,
scambiamo il tuo essere col mio?
Prendi il mio corpo ed io il tuo:
un giorno da uomo ed uno da uccello...
così dell'ali faremo un po' per uno.



che dirti?
non fosse altro per la simpatia che ho per gli uccelli la poesia mi è piaciuta.
poi, a ciascuno la sua natura? voler volare esprime il nostro desiderio di conoscere ma anche di trascendere i limiti della propria realtà. in questa tua sembra ci sia qualcosa in più ed è quell'incipit che preme sull'acceleratore della vanità della vita, tanto più sentita quanto più consci di essere creature evolute. E allora che fare?
assumere le sembianze di un uccello, come le streghe di un tempo per andare oltre i limiti della propria natura. invocare la sua capacità ha il significato di andare contro quella vanità, annullarla in uno scambio che è compiutezza di essere, sforzo estremo di ottenere qualcosa che è impossibile ottenere. ecco, la leggo così, in questa ottica di tensione verso qualcosa di ignoto che trascende la nostra esperienza, ahimè sempre presente in ciascuno di noi.
bella poesia.
ciao franco


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16/06/2015 00:50
 
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io sapevo che l'erba del vicino è sempre più verde, ma qui sono le ali a sembrare più leggere!
Ne siamo sicuri?
L'altro giorno osservavo delle rondini (o rondoni?, non so bene) e il loro andirivieni dall'aria ai nidi: io mi sentivo esausta dalla stanchezza solo a guardarli... erano infaticabili o così sembravano, ma i loro piccoli non si saziavano mai!
Ma perché vorremmo volare?
Saremmo davvero più liberi?


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16/06/2015 19:43
 
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Sono molti gli animali, volatili o no, che si consumano e perdono la vita per nutrire la prole, oppure per proteggerla dai predatori.
Il cucciolo ha sempre la prevalenza sulla generazione precedente e questo consente alla vita di proseguire.

Cionontoglie che noi, con la fantasia e col nostro pensiero libero, possiamo immedesimarci in creature che si librano nell'aria
e in qualche modo immaginare di volare con loro, provando la stessa ebbrezza che magari non è loro ma che possiamo figurarci che NOI proveremmo, come quando navighiamo nell'acqua, come quando ci tuffiamo, come quando amiamo.

La proiezione dei nostri pensieri su ciò che osserviamo intorno a noi è un fatto naturale, che ci consente in parte di comprendere i nostri simili e i nostri figli e in parte di dare un nome alle loro espressioni
e in parte di dare con la mente un nome, che non sia esclusivamente iconico, alle cose che ci appartengono con i sensi
[SM=g27835]
[Modificato da Violadaprile 16/06/2015 19:45]
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17/06/2015 18:32
 
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Molte grazie Viola, un commento davvero ricco di stupende metafore. Ovviamente non sono paragonabile né a Francesco né a Giacomo, ma mi piace pensare che, magari, ci sia in me una infinitesima parte del loro altissimo sentire.
Per il resto direi anche "i delfini, ah i delfini"... my favourite! Come alcuni uccelli, primati e pachidermi, son persino capaci di riconoscersi allo specchio, pensa te!

Molte grazie a te, Franco, un'analisi intima, precisa e centrata come al solito.

D'altronde voi due siete sul podio dei commentatori (e non solo) di Fdp per profondità e sensibilità, non smettete mai di darne conferma continua.

Sulla questione sollevata da Rosy, concordo con Viola. Ad es. gli uomini preistorici camminavano per 40 e più km al giorno per procacciare il cibo necessario ed erano perfettamente in grado di compiere tale sforzo fisico. Nonostante la stanchezza, a fine giornata immagino non desiderassero non avere le gambe o essere degli scarabei. :D
Tu ti chiedi se volando saremmo più liberi, la mia risposta è che potremmo provare un senso di libertà incommensurabile se paragonato alle esperienze fattibili coi nostri mezzi fisici; così come correre da più gioia che strisciare.
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18/06/2015 18:28
 
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Re:
Rosy.S, 16/06/2015 00:50:



Ma perché vorremmo volare?
Saremmo davvero più liberi?




Già perché, e la libertà?
pensiamo davvero che un uccello si senta più libero di noi o di un pesce?
E' solo la rappresentazione di un nostro desiderio quello di definire gli uccelli "liberi", non considerando che noi abbiamo un dono ben più grande: la fantasia! non c'è bisogno di ali, per quella e non corriamo il rischio di essere scambiati per qualcos'altro.
Questa libertà, (forse l'ultima che ci rimane) ha solo bisogno di velocità, e di un piccolo freno per non andare oltre. Standocene comodi dove vogliamo. Gli uccelli, quando stanno tranquilli nei loro nidi, a covare le loro uova, forse sognano lunghe passeggiate in riva al mare ala nell'ala?
Non voglio sembrare l'anti poeta ma libertà credo sia tutt'altra cosa.


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18/06/2015 19:01
 
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mah non so ...
a me sembra che Nicola lo abbia detto,

O "biancuccell" che spensierato sembri
in nessun punto dice che un uccello È libero e spensierato
mi pare che dica che la nostra fantasia, appunto, mette voglia di uno scambio di ruoli, ciascuno vestire i panni dell'altro, giusto per provare

e quella che fa è una proposta, evidentemente astratta visto che l'uccello non può né capire né rispondere:
scambiamo il tuo essere col mio?

è solo desiderio di altezza e di libertà, espresso come grido a quell'essere che di questa libertà sembra godere, alla nostra fantasia, appunto
ma che ne sappiamo di cosa passa per la mente di un uccello?

giusto adesso cominciano ad essere fatti i primi studi sul pensiero animale, del tutto incomunicabile (vedi ad esempio, Cimatti, Come pensano gli animali)
ma non penso che sia rilevante, solo conta il senso e il sentimento del poeta, che si immedesima talmente da voler scambiare, giorno per giorno, la propria condizione con la sua
il che toglie completamente soggettività e rilevanza all'uccello, che è oggetto di amore e non interlocutore reale


tra parentesi, non so perché il titolo sia cambiato, da Birdswitching come mi pare che fosse, sbaglio?
mi era parso delizioso il gioco di parole tra watch (guardare, come nella parola birdwatching, senza s) e switch (scivolare, scambiare)
davvero un peccato che una finezza linguistica si perda così ...
se è l'autore che ha chiesto il cambio vabbuò, la poesia è sua, però davvero un peccato, a me era sembrato pregevole
[SM=g27829]
[Modificato da Violadaprile 18/06/2015 19:14]
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18/06/2015 22:32
 
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Ecco, Sebastiano ha perfettamente espresso per esteso il mio pensiero [SM=g27817]

Nicola dice: @ gli uomini preistorici camminavano per 40 e più km al giorno per procacciare il cibo necessario ed erano perfettamente in grado di compiere tale sforzo fisico. Nonostante la stanchezza, a fine giornata immagino non desiderassero non avere le gambe o essere degli scarabei. :D

ma certo che non volevano essere scarabei e tanto meno piattole [SM=g27828], le gambe erano i loro mezzi, e loro erano ben consapevoli che servissero quanto le mani e più delle ali per sopravvivere alle più aspre condizioni, possiamo mai essere più liberi procacciatori di cibo che su questa terra?
Dici: @ potremmo provare un senso di libertà incommensurabile...
Ma quello che intendevo dire è che è solo una sensazione, per questo molto prosasticamente ho fatto l'esempio del campo del vicino: non è mica vero che è sempre il più verde, ma alcuni così credono... autoingannandosi [SM=g27820]
E se una maga ascoltando il tuo desiderio

scambiamo il tuo essere col mio?
Prendi il mio corpo ed io il tuo:

lo realizzasse, dopo diresti: "Ma chi me l'ha fatto fare? Con queste povere piccole alucce devo affrontare il vento e il sole, volare volare volare... oh, come vorrei avere due gambe e giocare a pallone" [SM=g27828]
[Modificato da Rosy.S 18/06/2015 22:36]
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