Un'eroina senza medaglie (e chissa quante altre come lei)
Sono orgoglioso di mia madre
Vedete, nel giorno della memoria si rincorrono tante storie tristi, pagine di odio e di crudeltà. Non sono io certamente che voglio andare controcorrente, ma vi voglio raccontare di mia madre eroina sconosciuta, che per fortuna ebbe in lieto fine.
Mio padre, rimpatriato dall’ Africa per una grave malattia, dopo l’armistizio, dovette scegliere e si arruolò nella RSI. Fortunatamente era un amministrativo e quindi non dovette sparare mai un colpo. Sopportò il terribile bombardamento di Treviso (Venerdì Santo 1944) e ne uscì vivo per miracolo.
Temendo che Venezia fosse bombardata, la mia famiglia sfollò a Falzé di Piave. Ma anche lì la guerra fece le sue vittime. Io avevo 8 anni, mio fratello 6 ed il più piccolo 1 anno.
Mia madre, con il rischio della sua vita e della famiglia, ospitò partigiani rifugiati che ascoltavano radio Londra, soldati tedeschi quando avevano bisogno d’aiuto, militanti fascisti se ne avevano la necessità.
Un giorno un partigiano, vicino di casa, fu ferito a morte dai tedeschi e gettato in una cascina. Mi madre l’assistì durante l’intera agonia recandogli parole di conforto.
Per mia madre erano tutti esseri umani nella necessità.
Mia madre mi ha insegnato l’amore ed io l’ho trasmesso ai miei figli.
Se quello che hai da dire ha poco senso copmpiuto, meglio tacere