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Il Datore

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2011 15:36
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Registrato il: 06/12/2010
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14/01/2011 11:10
 
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Io credo che non ci siano parole per descrivere abbastanza il senso di frustrazione che migliaia di lavoratori stanno provando. Gli viene concesso solo l' aut-aut: o così o niente.
Eppure parliamo di persone. Anche il datore di fatto è una persona con una vita, una famiglia due braccia due gambe ed una testa. Su un piano umano dovremmo essere tutti uguali, eppure no. La legge del mercato non conosce valori, se non quelli economici. Mi chiedo come si possa cambiarla questa legge di mercato, come si possano garantire ancora quei diritti fondamentali per cui tanto si è fatto per ottenerli. Più si fa un passo verso il progresso più - mi sembra -si torna indietro nel cammino di civilizzazione fin qui intrapreso.
Ma allora questo progresso di chi è? a chi appartiene? non dovrebbe essere a favore di tutti?
Ormai domina una triste rassegnazione, si respira un' aria pesante mentre ancora tanti stanno morendo per asbestosi. Un' aria di disperazione con cui tante famiglie hanno a che fare ogni giorno per arrivare alla fine del mese. Ma si, cosa potevano toccare ancora a queste persone se non il tempo, la dignità, la speranza. Che valore danno alla vita certi magnifici manager? Forse non si rendono conto, forse è colpa del sistema potrebbero addurre, è una cosa che si doveva fare. Come nella seconda guerra mondiale, in Germania; il principio è quello. Che valore vogliamo dare alla vita ? E alla qualità della vita? quella di tutti i giorni intendo. Mi viene in mente leggendo le pagine tragiche della storia tutte le lotte e le morti per ottenere i riconoscimenti fondamentali di civiltà: il diritto alla vita, alla parola, al lavoro, i diritti dell' uomo.
Un lavoratore/trice si spacca le ossa per 1200 mensili e durante la sua giornata non può ammalarsi, deve mangiare a fine turno e il suo tempo con la famiglia e nelle pause viene risotto in nome della produttività.
Bravi, magnifici tutti quelli che hanno delle responsabilità e che sicuramente non conducono una vita alla disperazione.
Mi domando se la sera riescono a dormire....
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