Pubblicazione di scrittori dilettanti È vietato copiare senza l'autorizzazione dell'autore. redazionedifiori@hotmail.com    

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Il Datore

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2011 15:36
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 30.889
Post: 29.048
Registrato il: 26/01/2003
Sesso: Maschile
14/01/2011 10:20
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



La notizia.

Il “Datore” elimina 10 minuti di pausa. Sarà mica la fine del mondo.
Il Datore sposta il pranzo alla fine del turno. Di che ti lagni?
Il Datore vuole molto più orario di lavoro, che comunque paga. Vuole garantirsi lo straordinario nelle festività.
Tutto pagato, anzi le tasse sullo straordinario, per volere del governo, sono minori.
Così Il Datore facendo lavorare una volta e mezza gli operai, per ogni due operai ne risparmia un terzo e paga pure meno tasse.
Lui è un amministrativo, sa fare bene i conti, specialmente di quanto ci sta guadagnando sulle promesse. E’ riuscito perfino a lasciare fuori del cancello della fabbrica i sindacati in disaccordo ed imporre con la minaccia di spostare la fabbrica in altra nazione la sua volontà agli operai.
Bravo Il Datore! Ha l’ammirazione perfino del Governatore.
...

Ma questa cosa io l’ho già vista a fine anni 60, quando, cioè, mi pagavo i libri per andare a scuola lavorando come operaio “stagionale” in catena di montaggio di una industria ben conosciuta.
Il Capo aveva proposto di fare la produzione facendo lavorare gli operai per 10 ore al giorno, compreso il sabato, invece di fare due turni di lavoro come previsto, risparmiando così sul costo di produzione.
Ebbe l’appoggio degli amministrativi e la promessa di una percentuale sul “risparmiato”.
La fatica che si fa 10 ore, senza riposo e senza interruzioni (a dire il vero allora almeno c’era una congrua interruzione per il pasto) è davvero eccessiva. Lo posso dire perché l’ho provata.
Io giovanotto con buona muscolatura, buona salute e che ha lavorato una “stagione” solo, ce l’ho fatta senza ammalarmi, ma sono stato l’eccezione.
Gli altri, con il tempo si fiaccavano nel fisico, specialmente le donne, e cadevano vittime di malattie, anche banali, che trascuravano per essere egualmente presenti alla catena di montaggio ed evitare di venire scartati alla seguente “stagione” o magari per non perdere un’assunzione a tempo indeterminato che gli avevano promesso se il periodo di prova andava bene (e con la famiglia da mantenere, a quei tempi, questo sarebbe stato terribile).
L'"epidemia" alla catena di montaggio dopo un mese era bella che incominciata. C'erano donne e uomini che svenivano interrompendo o rallentando la produzione fintanto non veniva trovati dei sostituti. Dopo due mesi c’era gente che nonostante la grande necessità di lavorare non si presentava sul posto e si ammalavano gravemente perché si erano trascurati o cercavano altro lavoro lontano da li.
Ricordo di un giovane, ma già sposato e con un figlio piccolo, che fu colpito da mal di denti ma, visto l’orario che si faceva, non faceva il tempo ad andare da un dentista e , visto l'aria che girava, chiedere un permesso era come licenziarsi. Venne a lavorare nonostante l’assesso estremamente visibile e doloroso. Il Capo lo vide ma non se ne importò. Io l’aiutai nei sui momenti di debolezza coprendo, per quanto possibile, il suo lavoro. Lo dovevo fare di nascosto dal capo perché altrimenti avrei compromesso sia lui come lavorante, sia il posto stesso se risultava che una persona poteva (sia pure provvisoriamente) asservirne a due posizioni contemporaneamente.
Alla fine svenne di brutto e dovettero portarlo all’ospedale d’urgenza.

Ebbene, nonostante le bestialità e le minacce del capo che voleva assolutamente la piena produzione, al secondo mese la produzione rallentò di brutto per la mancanza di personale e per l’incapacità di chi aveva comunque resistito di mantenere la velocità voluta. La produzione rallentò talmente tanto che non si riusciva fornire neppure il minimo previsto. Il capo perse il suo incentivo e fu ripristinata la turnazione e il ritorno a otto ore di lavoro senza sabato.

Ora vorrei solo che Il Datore di cui sopra che non vuole pagare i concordati primi tre giorni di malattia perché a lui paiono essere un incentivo all’assenteismo, stesse un solo mese alla catena di montaggio per capire quale idiozia sta proponendo o, quantomeno, poi restituisse quanto ora sta “guadagnando” presentando dei preventivi ed ottenendo dei consensi minacciando di lasciare a casa gli operai..

[SM=x142897] Giancarlo
[Modificato da Cobite 14/01/2011 14:17]


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 21
Post: 21
Registrato il: 06/12/2010
Sesso: Maschile
14/01/2011 11:10
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Io credo che non ci siano parole per descrivere abbastanza il senso di frustrazione che migliaia di lavoratori stanno provando. Gli viene concesso solo l' aut-aut: o così o niente.
Eppure parliamo di persone. Anche il datore di fatto è una persona con una vita, una famiglia due braccia due gambe ed una testa. Su un piano umano dovremmo essere tutti uguali, eppure no. La legge del mercato non conosce valori, se non quelli economici. Mi chiedo come si possa cambiarla questa legge di mercato, come si possano garantire ancora quei diritti fondamentali per cui tanto si è fatto per ottenerli. Più si fa un passo verso il progresso più - mi sembra -si torna indietro nel cammino di civilizzazione fin qui intrapreso.
Ma allora questo progresso di chi è? a chi appartiene? non dovrebbe essere a favore di tutti?
Ormai domina una triste rassegnazione, si respira un' aria pesante mentre ancora tanti stanno morendo per asbestosi. Un' aria di disperazione con cui tante famiglie hanno a che fare ogni giorno per arrivare alla fine del mese. Ma si, cosa potevano toccare ancora a queste persone se non il tempo, la dignità, la speranza. Che valore danno alla vita certi magnifici manager? Forse non si rendono conto, forse è colpa del sistema potrebbero addurre, è una cosa che si doveva fare. Come nella seconda guerra mondiale, in Germania; il principio è quello. Che valore vogliamo dare alla vita ? E alla qualità della vita? quella di tutti i giorni intendo. Mi viene in mente leggendo le pagine tragiche della storia tutte le lotte e le morti per ottenere i riconoscimenti fondamentali di civiltà: il diritto alla vita, alla parola, al lavoro, i diritti dell' uomo.
Un lavoratore/trice si spacca le ossa per 1200 mensili e durante la sua giornata non può ammalarsi, deve mangiare a fine turno e il suo tempo con la famiglia e nelle pause viene risotto in nome della produttività.
Bravi, magnifici tutti quelli che hanno delle responsabilità e che sicuramente non conducono una vita alla disperazione.
Mi domando se la sera riescono a dormire....
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 30.889
Post: 29.048
Registrato il: 26/01/2003
Sesso: Maschile
14/01/2011 18:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Mi viene in mente leggendo le pagine tragiche della storia tutte le lotte e le morti per ottenere i riconoscimenti fondamentali di civiltà: il diritto alla vita, alla parola, al lavoro, i diritti dell' uomo."

In questi ultimi tempi mi sto accorgendo che ce chi sta cercando di demolire con il denaro ogni diritto civile...
Il presente non è roseo per molti ed il futuro mi appare molto incerto.
[SM=x142897]
Giancarlo


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.- (Cobite)
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 403
Post: 403
Registrato il: 28/08/2010
Sesso: Femminile
19/01/2011 15:36
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Vi ringrazio per questa discussione perchè le condizioni di vita stanno peggiorando per tutti. Ho un figlio laureato con contratto a progetto, poi determinato. Dovrebbe essere assunto a tempo indeterminato perchè
è scaduto il tempo per l'azienda per questi " giochetti", ma gira la voce che
l'ufficio possa essere chiuso e trasferito nella capitale. Quando ho chiesto
a mio figlio di verificare, di chiedere spiegazioni a chi di dovere, lui mi ha risposto che non può. Mi sono arrabbiata ma comprendo la sua paura.
Ora sta facendo colloqui in altre aziende per non correre il rischio di trovarsi
senza occupazione.
Ha quaranta minuti per il pasto, è già fortunato rispetto ad altre categorie,
ma dietro ad un mio consiglio di chiedere un'ora per il pasto ed uscire più tardi la sera, anche lì si è bloccato.
I diritti di contrattazione non si possono perdere così! Non possiamo far lavorare le persone con il ricatto e la paura.
Che società stiamo regalando ai nostri figli?
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:43. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com