La mia libertà

La mia libertà scivola via
La risacca la porta lontana lentamente.
Il sole ancora caldo di ottobre
annuncia una dura tramontana
fredda inaspettata ma puntuale.
il soffio di un capodoglio mi fa rinascere
immense bolle d’aria salgono dal blu
le riprendo voglioso, grido , solo,
la pesca è un ricordo lontano ,antico.
Le pupille veloci alla ricerca dell’amato mammifero,
una mano al timone ,l’altra sulla maledetta cinepresa,
per fermare un ricordo per sempre .
Incredulo ,dimentico della pesca ,spazzo l’orizzonte alla ricerca.
Scomparso lo immagino lento nel blu.
Riprendo il respiro mi gira la testa ,la balena è lontana,persa,
riprendo la rotta ,
mi viene da piangere,
una lampuga smorta unico ricordo nel pozzetto.
Ancora tursiopi paurosi ed affamati vivi saltano.
Non vorrei andare ora ma il sole
Cade
freddo
Le ultime strascicanti rientrano,
le ombre si allungano,
Vorrei non finisse il giorno….
Rientro con le luci accese e le braccia bagnate stanchi gli occhi ascoltano la mia libertà .


Ottobre 2009
Piero

Basta poco e la vita cambia.

Un applauso.

Giancarlo.
Lo scritto mi appare troppo discorsivo per essere poesia per cui lo sposto di rubrica.

Sono anch'io pescatore ma più che lupo di mare sono lupo mannaro ed il mio ambiente è il fiume di terraferma.
Anch'io, comunque, amo la natura, l'ambiente e gli animali più della pesca stessa e capisco appieno le tue emozioni.

Un applauso alla tua sensibilità.

Giancarlo

Testo letto con grande interesse, benvenuto