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La statua

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2010 13:09
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10/04/2010 21:46
 
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Da sempre sono qui,in questa grande piazza rumorosa.
Che io mi ricordi,non ho mai visto altri luoghi.
Mi trovo in un angolo, quasi nascosto. Le mie nudità sono alla mercè dei passanti,soprattutto di domenica,quando l'adiacente cattedrale apre il suo portone ad inghiottire i fedeli.
Mi distoglie spesso l'improvviso suono di campane e il vociferare della gente.
Dicevo;sono qui da sempre e di cose ne ho viste!
Ricordo perfettamente quando i cavalli trainavano le infiorate carrozze dei tanti ricchi che abitavano nei palazzi in circolo sulla piazza. Rammento anche i poveri in canna che tendevano la mano per chiedere loro la carità e si accovacciavano ai miei piedi per ripararsi dal freddo pungente quando gli stracci che indossavano, non erano abbastanza.
All'epoca i bambini si divertivano a rincorrersi ,alcuni si nascondevano dietro di me,li sentivo,mi toccavano con le loro manine senza disturbarmi però.
Un giorno alla settimana c'era il mercato ...allora si che di gente allegra ne circolava...
Ora tutto è cambiato.
Ora il traffico davanti ai miei occhi è diventato caotico. La gente si reca nei centri commerciali per gli acquisti, sono sempre più frettolosi e con i loro mostri di acciaio non si soffermano più a scambiare quattro chiacchiere.
Il mio colore si è ingrigito e qualcuno ha pensato bene di scrivermi addosso frasi ingiuriose e irripetibili.
L'immagine che si para ai miei occhi è cambiata velocemente,di notte ci sono i lampioni che illuminano a giorno la strada, le insegne dei tanti negozi,nati come funghi nell'arco degli anni,lampeggiano creando ombre strane sui muri.
Le campane ci sono ancora...sono elettriche...basta pigiare un tasto per chiamare a raccolta i fedeli.
Quando ho tempo,volgo lo sguardo al di sopra dei tetti e scopro enormi palazzi colorati, in vetro e cemento.
Dovrebbe trattarsi della periferia ,nata per le esigenze della popolazione in crescita...certo,le campagne sono state abbandonate tantissimi anni fa,ora la gente ci va ad abitare solo se la loro casa assomiglia ad una villa, racchiusa da muraglioni immensi.
Le persone non si salutano più come una volta,probabilmente nemmeno si conoscono,l'Agorà è solo un lontano ricordo.
L'altro giorno ascoltavo due mamme preoccupatissime dell'alto inquinamento dell'atmosfera e si percepiva nella loro voce una sorta di nostalgico pensiero rivolto alla vivibilità della loro città.
Mi sono accorta che nei maestosi palazzi di cui parlavo prima,ora ci sono solamente uffici,agenzie ed altre impersonali cose.
Dimenticavo,i poveri ci sono ancora e non soltanto del posto. Ne sono arrivati da tutto il mondo e nessuno si ferma più a posare una moneta nel loro cappello. Sono ignorati da tutti...eppure pensavo che il nuovo aspetto della città, avesse portato ricchezza e benessere...mi sbagliavo evidentemente. Vedo solo tanta solitudine intorno a me.
Per fortuna ogni tanto qualche coppia di innamorati mi fa cambiare idea solo per un attimo.
L'attimo di un bacio scambiato al riparo da occhi indiscreti.
Io sorrido,sono felice che qualcuno mi venga a trovare. Ascolto il costante getto d'acqua . Fuoriesce dalla bocca del putto alato che sovrasta la fontana ottagonale,posizionata al centro del piazzale lastricato.

Morale:
Le città si sono ampliate,arricchite di ogni comodità. Alcune esteticamente al massimo dell'espressione.
Ma chi ha tenuto conto dell'essere umano,diventato un estraneo nel proprio paese?
Solitudini e malinconie si intrecciano e fanno da cornice ad un puzzle architettonico,non sempre appropriato alle esigenze della comunità.
[Modificato da Manuela Magi 10/04/2010 21:53]
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29/04/2010 13:09
 
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La cosa piu' incredibile della tua storia e' che noi stessi siamo diventati statue, costretti ad osservare (senza poter far nulla) il mondo che ci cambia intorno di cui iniziamo a sfuggirne il significato. Mi e' piaciuta molto l'idea di far parlare la statua. Un applauso [SM=x142922]


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Giovanna
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