In solitudine
tra cumuli di onde irregolari
spazi d’aria illimitata
e curve incoltivate ricche d’ombre
come un faro
d’arancio per non farsi superare
dai cuori e dalle piogge
restare
sul costante filo del silenzio
lasciando che le nuvole
si cambino d’aspetto
che le pieghe delle notti
s’incrocino ai destini
che gli spruzzi controvento
si assestino
col fare delle stelle.
Rimanere intorno al vuoto
visibile
dai mari confinanti
ma lontano dagli sguardi
dai sospiri d’occhi azzurri
e dai tormenti
distante
come i grandi desideri
fatti in fretta nel risveglio
e poi dispersi
in mezzo al mare.
pennabianca