Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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ATTENDERE COSA?

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2008 22:13
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che il fiato
mi smetta.

[SM=x142872]

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Nel frattempo divertiti.

[SM=x142897] Giancarlo


...

- Siamo prigionieri di una piccolissima bolla d'infinito, solo la mente nella sua poetica follia può illudersi di fuggire.- (Cobite)
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Ma tu non seguirmi, mi raccomando!
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Se ti diverti perché no? [SM=x142888]
Rileggendoti i tuoi versi sono tremendi! [SM=x142874]
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14/05/2008 20:06
 
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e poi?


Bel novenario


ma, finito il fiato, comporrai il novenario muto? [SM=x142910]


[SM=x142913]

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20/05/2008 09:41
 
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Non saprei cosa dire al riguardo...

Non capisco l’acredine, massimamente... Nella mia strofa minima, che ho voluto composta di soli tre ternari – per altro canonici – e che s’adatta perfettamente alla filosofia dell’haiku che è “brevissimo ma intensissimo componimento ecc.”) ho voluto esprimere con semplicità – estrema – il senso del dolore che viene dall’impotenza (impotenza di vivere lieti di fronte alla crudeltà dell’uomo e/o impietosità della natura), e il senso della disperazione che, se particolarmente acuto, taglia le gambe e costringe chi la subisce all’immobilità vuoi fisica vuoi psicologica, e il senso della rassegnazione che fa piangere melanconicamente lo stesso Cobite (lui direbbe filosoficamente!) di fronte alla nostra prigionia esistenziale – lui pensa – con l’unico patetico escamotage che avremmo della fuga che tenta la nostra “mente folle ma poetica” (dunque mi dà ragione, giacché la fuga può anche assumere la forma di un’attesa senza speranza); ma altresì ho voluto anche esprimere con la mia strofa minima la compostezza dell’uomo, il suo coraggio nel resistere (e non suicidarsi ad esempio), e la dignità e l’orgoglio che dimostra soffrendo e non protestando, ma soltanto aspettando di morire naturalmente... E mi si risponde (non ho chiesto nessuna risposta in verità) con sarcasmo, con battutacce, con certo astio gratuito e inaudita superficialità... Beh, in tutto ciò, ci leggo frustrazione. (E comunque sia, io sto aspettando nella mia carrozzella da sempre – mi sembra – ma non frustrato!) alex368

[SM=x142869]
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20/05/2008 21:26
 
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Re:
alex368, 20/05/2008 9.41:

Non saprei cosa dire al riguardo...

Non capisco l’acredine, massimamente... Nella mia strofa minima, che ho voluto composta di soli tre ternari – per altro canonici – e che s’adatta perfettamente alla filosofia dell’haiku che è “brevissimo ma intensissimo componimento ecc.”) ho voluto esprimere con semplicità – estrema – il senso del dolore che viene dall’impotenza (impotenza di vivere lieti di fronte alla crudeltà dell’uomo e/o impietosità della natura), e il senso della disperazione che, se particolarmente acuto, taglia le gambe e costringe chi la subisce all’immobilità vuoi fisica vuoi psicologica, e il senso della rassegnazione che fa piangere melanconicamente lo stesso Cobite (lui direbbe filosoficamente!) di fronte alla nostra prigionia esistenziale – lui pensa – con l’unico patetico escamotage che avremmo della fuga che tenta la nostra “mente folle ma poetica” (dunque mi dà ragione, giacché la fuga può anche assumere la forma di un’attesa senza speranza); ma altresì ho voluto anche esprimere con la mia strofa minima la compostezza dell’uomo, il suo coraggio nel resistere (e non suicidarsi ad esempio), e la dignità e l’orgoglio che dimostra soffrendo e non protestando, ma soltanto aspettando di morire naturalmente... E mi si risponde (non ho chiesto nessuna risposta in verità) con sarcasmo, con battutacce, con certo astio gratuito e inaudita superficialità... Beh, in tutto ciò, ci leggo frustrazione. (E comunque sia, io sto aspettando nella mia carrozzella da sempre – mi sembra – ma non frustrato!) alex368

[SM=x142869]



Ciao Alex,

io non so a chi ti rivolgi, stai rispondendo al mio commento?

Io non vedo battutacce, né sarcasmo, ma semplice ironia bonacciona, e questo mi sembra naturale, non superficiale:

potrebbe essere superficiale anche il tuo modo di giudicarmi/giudicarci, dopo uno scambio di semplici battute, come si fa tra uomini forti, con un sorriso beffardo all'apparenza e una pacca sulla spalla...

In fondo mica tu conosci chi sta dall'altra parte del video...

Ma una cosa devi tenere ben presente: se io commento, il commento è rivolto a ciò che leggo, non all'autore; inoltre, a volte si cerca di alleggerire l'atmosfera, perché se tutti ci prendessimo troppo sul serio, sai che noia?

Ora mi dispiace per la tuo condizione e apprezzo la sensibilità che emerge dal tuo commento, come ammiro la capacità di fortificarsi nel coraggio; ciò non può che farti onore, ma questo non c'entra col fatto letterario:

io vedo tre ternari, non un haiku e non un novenario, e col respiro non si "scherza", nel senso che è vita sulla quale modelliamo le nostre poesie, ma non mi piaceva il pensiero di aspettare che il fiato smetta.

Tutto qui - e mi scuso se ho creato involontariamente un malinteso.

Ciao [SM=x142823]


Rosanna





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Re:
alex368, 20/05/2008 9.41:

Non saprei cosa dire al riguardo...

Non capisco l’acredine, massimamente... Nella mia strofa minima, che ho voluto composta di soli tre ternari – per altro canonici – e che s’adatta perfettamente alla filosofia dell’haiku che è “brevissimo ma intensissimo componimento ecc.”) ho voluto esprimere con semplicità – estrema – il senso del dolore che viene dall’impotenza (impotenza di vivere lieti di fronte alla crudeltà dell’uomo e/o impietosità della natura), e il senso della disperazione che, se particolarmente acuto, taglia le gambe e costringe chi la subisce all’immobilità vuoi fisica vuoi psicologica, e il senso della rassegnazione che fa piangere melanconicamente lo stesso Cobite (lui direbbe filosoficamente!) di fronte alla nostra prigionia esistenziale – lui pensa – con l’unico patetico escamotage che avremmo della fuga che tenta la nostra “mente folle ma poetica” (dunque mi dà ragione, giacché la fuga può anche assumere la forma di un’attesa senza speranza); ma altresì ho voluto anche esprimere con la mia strofa minima la compostezza dell’uomo, il suo coraggio nel resistere (e non suicidarsi ad esempio), e la dignità e l’orgoglio che dimostra soffrendo e non protestando, ma soltanto aspettando di morire naturalmente... E mi si risponde (non ho chiesto nessuna risposta in verità) con sarcasmo, con battutacce, con certo astio gratuito e inaudita superficialità... Beh, in tutto ciò, ci leggo frustrazione. (E comunque sia, io sto aspettando nella mia carrozzella da sempre – mi sembra – ma non frustrato!) alex368

[SM=x142869]





e che s’adatta perfettamente alla filosofia dell’haiku che è “brevissimo ma intensissimo componimento ecc.”)

Direi proprio di no.
Anzi direi che il tuo tri-ternario sia la presa in giro di un haiku.
Forse sarebbe opportuno che tu leggessi tutta la discussione in evidenza che spiega cos'è un haiku.

Come poesia breve, anzi brevissima, direi l'unica cosa che trasmette sia la tristezza di qualcuno che non ha niente di meglio da fare che aspettare che il tempo passi, ma non offre nessun spunto di vera meditazione. Da qui le nostre battute d'incoraggiamento (divertiti nel frattempo)

Ciao [SM=x142897]

[SM=x142848] Giancarlo
[Modificato da Cobite 20/05/2008 22:29]


...

- Siamo prigionieri di una piccolissima bolla d'infinito, solo la mente nella sua poetica follia può illudersi di fuggire.- (Cobite)
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