Notte insonne a parlare di te.
Solo accenni, solo sfumature della nostra realtà onirica.
Eppure questo basta ad attirare su di me occhi increduli, che mi fissano come se stessi dando voce all’impossibile, come se stessi descrivendo il demonio…come se il mio Paradiso, fosse una trasfigurazione dell’Inferno.
Sono ovunque questi occhi…mi ronzano intorno come fastidiose zanzare…sono ovunque, ma nessuno che tenti di guardarmi dentro.
Forse son io ad impedirglielo…forse.
C’è chi ingurgita senza assaporare.
Briciole sul tavolo…le raccolgo con le dita…cerco di ricomporre i pezzi…mi inquietano tutti quei frammenti, mi fanno disperare.
Le premo sotto il mio indice e le porto verso la mia lingua…discerno i sapori ed ognuno di essi mi riporta a Noi.
C’è chi si accende compulsivamente una sigaretta dopo l’altra…
Il fumo: la nebbia che mi impedisce di vedere con chiarezza l’orizzonte…
La scintilla rossa: eh!...la scintilla rossa che scalda e consuma…
La cenere:…la fine.
C’è chi, del tutto inconsapevole di ciò che sta accadendo, riposa.
Ah…mi scappa quasi da ridere se ci penso.
Una di quelle risate beffarde e patetiche…che tentano di rubar la scena alle lacrime…ma che sulle labbra tese son tanto più amare di quelle gocce.
E poi ci sono io…lì, sotto una luce che indaga…che confonde…ma non illumina.
Inghiotto i miei singhiozzi per non rompere il silenzio…soffoco le mie parole…resto in apnea in attesa di un soffio…che mi rigeneri o che spazzi via tutto.
Ora i miei occhi sembran due dune del deserto: aridi, gonfi, pronti per la prossima tempesta.
E il mio cuore?
Chiedo, ma non risponde...il cervello neanche.
Pazzo, amante, poeta: tutti e tre sono composti sol di fantasia. (W.Shakespeare)