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Un grido dal Bangladesh

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2007 13:15
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20/11/2007 20:51
 
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Pubblico un estratto che ha messo on-line il sito di Actionaid oggi riguardo alla situazione nel Bangladesh.
E' una tragedia che non ci può lasciare indifferenti.
Riporto integralmente il pezzo con i riferimenti necessari per chi volesse contribuire.

AGIRE (Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze) debutta lanciando un appello di raccolta fondi a sostegno della popolazione del paese asiatico colpito dall’alluvione di venerdì scorso. I fondi raccolti serviranno a sostenere la risposta umanitaria di alcune tra le maggiori organizzazioni non governative italiane presenti in questo momento in Bangladesh: ActionAid, Save The Children, Terre des Hommes, VIS e WWF.

Più di 3 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione, oltre 2.000 vittime accertate. Purtroppo i numeri del ciclone SIDR (di categoria IV) che la sera del 15 novembre ha colpito i distretti di Khulna, Baribal, Barguna e Mongola, in Bangladesh, sembrano destinati a crescere. Mano a mano che i primi soccorsi riescono a raggiungere le zone colpite da quello che comincia a rivelarsi come uno dei cicloni più devastanti degli ultimi anni, la memoria torna tragicamente indietro al 1991, quando un ciclone simile fece 143 mila vittime. E al 1971, quando purtroppo il bilancio del disastro si fermò a circa mezzo milione di morti.

“Dalle notizie che ci arrivano direttamente dalle nostre organizzazioni presenti sul territorio – spiega Marco Bertotto, direttore di AGIRE – abbiamo un quadro, sempre più preoccupante di un Bangladesh davvero in ginocchio. Alcune stime non ufficiali parlano oramai di oltre 10.000 vittime e di molte decine di migliaia di feriti. Senza considerare il rischio delle epidemie che sembra essere molto concreto date le condizioni di devastazione nell’area”.

In totale, sarebbero un milione circa le famiglie colpite dal ciclone e oltre tre milioni di persone i senza tetto. A migliaia di persone sono stati già offerti i primi soccorsi, ma ben più ampi sono i bisogni sul terreno e molte zone sono ancora irraggiungibili. L’alluvione ha colpito scuole, edifici e strade, provocando inoltre un black out di oltre 36 ore. La quasi totalità del raccolto di riso è andato distrutto e assai gravi sono le conseguenze per l’ambiente. Un dramma di dimensioni assai peggiori è stato scongiurato dai meccanismi di prevenzione e dagli appelli dei rappresentanti delle associazioni umanitarie che, casa per casa, hanno avvertito del pericolo imminente invitando tutti ad evacuare le abitazioni.

A fronte di questa drammatica situazione, le organizzazioni non governative di AGIRE hanno deciso di lanciare un appello di emergenza per soccorrere le popolazioni colpite dal ciclone in Bangladesh. Con l’obiettivo di trasformare – come è nella missione di AGIRE – tanti gesti individuali in una risposta coordinata ed efficace.

Per offrire il proprio sostegno – in attesa che vengano attivati altri canali di donazione – è possibile collegarsi al sito www.agire.it, oppure chiamare il numero verde 800132870. Nelle prossime ore forniremo ulteriori aggiornamenti al proposito.


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MICHELA
21/11/2007 11:41
 
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Grazie per la notizia; persone di buona volontà accoglieranno l'appello: IO NO, mi hanno fregata troppe volte per poter inviare denaro a chi non conosco.

La tragedia è immane, ma l'India ha la bomba nucleare ed è molto ricca, già tempi andati ho raccolto fondi per la stessa regione..............



Passato sotto silenzio la denuncia del presidente della Nigera; con ciò che i paesi africani hanno speso per gli armamenti si sarebbe debellato l'AIDS DA TUTTO IL CONTINENTE AFRICANO.
Questo, a me, fa rabbia. [SM=x142818]
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L'iniziativa parte da Actionaid con cui ho adottato un bambino a distanza proprio in Bangladesh. In questi giorni sto aspettando notizie perché il "mio" bambino abita proprio in una delle regioni coinvolte dal ciclone. E' ancora difficile sapere qualcosa perché ci sono molti sfollati e dispersi.
Se posso portare la mia esperienza questa organizzazione internazionale mi sembra molto seria, spesso mandano delle rendicontazioni come come spendono i soldi che mandiamo e sui risultati concreti raggiunti.
In questo momento penso alla tragedia immane che è in capo alle migliaia di famiglie, molti di loro non avevano niente prima e ora devono ricominciare daccapo.


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MICHELA
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