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Taccuino di poeta

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2007 18:02
24/06/2007 21:35
 
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1) Qualche poeta che pensa ci sia una netta separazione fra contenuto e forma, e che l’uno possa vivere senza l’altra: sono gli eredi della vecchia dicotomia cristiana corpo/anima, che vorrebbero una poesia di pura anima… dimenticando che senza la pelle il nostro spirito è uno spettro ributtante.

2) La lingua è la nemica mortale del poeta: la poesia è la lotta feroce contro il linguaggio per dividere l’oro dal piombo, il sangue dal latte… il ritmo del silenzio dalla dimenticanza.

3) Ci sono poeti che tengono sempre pronto nel taschino il santino del “sentimento”, del “cuore” o dell’”emozione” e lo utilizzano come crocifisso contro i vampiri della (auto)critica… forse non sanno che il cuore è uno stomaco più malizioso, che ci solletica con l’appetito anche quando siamo sazi?

4) L’emozione in sé stessa è poetica quanto l’ostia è sacra senza l’imposizione del prete.

5) Quanto è difficile per il poeta separare la crusca dell’enfasi dal chicco del sentimento! Ma del resto molti macinano tutto insieme, tanto il pane cuoce lo stesso.

6) L’”amore” non è che il prezzemolo della poesia.

7) I poeti contemporanei hanno disertato in massa il campo della poesia filosofica a favore di quello della poesia sentimentale… così ci ritroviamo un esercito di fanti senza ufficiali.

8) Il revival della poesia epica ispirato ai rigurgiti del “Signore degli anelli” e a 4 versi rubati allo Yeats minore, rassomigliano ad un gran ballo di 90enni senza vesti.

9) Il minimalismo che vorrebbe far poesia disvelando i movimenti cosmici a partire dal ribollire della moka, spesso naufraga nella tazzina del caffé.

10) Questo culto della vita vissuta come sola origine della poesia, soffre di miopia storica: dov’è il vissuto nei demoni di Milton o nei pettini di Marini? Dove si nascondono le calde lacrime in Mallarmé o in Valery? Non estendiamo il pregiudizio di un secolo alle verità dei precedenti.

11) Esiste una storia della poesia femminile e una storia della poesia maschile… il loro intrecciarsi è diverso dal loro con-fondersi.

12) Se il poeta è un fingitore, è pur vero che nel suo fingere gli cade sempre un frammento di maschera, ed è il saperlo cogliere che distingue il critico dal lettore domenicale.

13) Comporre i frammenti raccolti e ricreare la maschera del poeta, questo è il compito del critico: il limite è che la maschera non è mai il volto, ma è pur vero che il poeta se l’è costruita perché aderisca ai suoi lineamenti.

14) Il poeta che non brucia appassisce: ma cos’è il bruciare se non un appassire sfavillando e crepitando?

15) Ci sono poeti contemporanei che puntano tutto sui litri di sangue e i kg di frattaglie che scorrono nei loro versi: usano la poesia per impachettare carne appena macellata.

16) Il sogno, l’incubo, l’inconscio: non sono altri veli che coprono l’origine della poesia, facendocene intravede contorni più sfuocati di quanto non facessero il vecchio mantello della mania divina?

17) Riordinare l’anarchia delle parole che come lupi famelici si sbranano fra di loro… o poesia.

18) C’è qualcuno che pensa d’esser uscito dal romanticismo… quando lo si è solo percorso fino alla fine voltandosi a rimirare il paesaggio.

19) Hai mai sentito lo sferragliare delle allitterazioni sulla lingua? Lo sfrigolio della metafore che non aderisce al verso? Il soffiare del mantice sulle tue rime scombinandole in suoni senza senso? Sei mai stato poeta?

20) Il Dio che si fa mucca in Esenin… la Neve che si fa silenzio in Perse… e i pensierini del quotidiano (buon doppio senso) che si fanno verso (e due) nei nostri minimalisti… non c’è qualcosa che stona?
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25/06/2007 09:48
 
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19) Hai mai sentito lo sferragliare delle allitterazioni sulla lingua? Lo sfrigolio della metafore che non aderisce al verso? Il soffiare del mantice sulle tue rime scombinandole in suoni senza senso? Sei mai stato poeta?

io no.
scrivo per me stessa.
tu provi ad esserlo: ti ho seguito anche in altri luoghi. oltre al fatto che ciò che scrivi è quasi sempre molto bello ( e già so che non ti basta quest'aggettivo), c'è una ricerca stilistica e concettuale.
ecco la differenza tra un poeta e una come me.
una che non sa nemmeno leggerti come vorresti, perchè lettrice della domenica.
e che è ugualmente felice di farlo, emozionandosi e non pensando al tuo non troppo velato snobismo intellettuale.
continua a cercare.

[Modificato da un@ltrame 25/06/2007 9.54]

25/06/2007 20:34
 
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Non lo definirei snobismo, lo snobismo implica sempre disprezzo per qualcuno ritenuto inferiore, e molto spesso questo "inferiore" era il tuo compagno di via un ora prima, poi abbandonato perchè si è stati accolti da persone migliori.
Io non disprezzo chi scrive peggio o con meno profondità contenutistica di me, sono sempre felice di dare spiegazioni sui miei testi, poichè c'è sempre qualcosa che rimane celato in un verso... invece provo un certo fastidio per chi si risparmia, per chi non ha un minimo d'ambizione di leggersi più in profondità, per chi rimastica cose altrui avendo paura delle proprie. Trovo che la poesia sia una lama con cui aprirsi la via al cuore, e non uno specchio che riflette automaticamente noi stessi: la poesia come ricerca implica dolore, insoddisfazione, paura di aver detto troppo poco di sé, ed evolve da sè a volte insieme al nostro io e più spesso invece contro il nostro io. Diciamo che non amo chi scrive poesie per sfogarsi, per riappacificarsi con sè stesso o per riposarsi dalla vita... si verseggia per aggredire la vita, costringerla a riversarsi in tutto il suo orrore e la sua bellezza nella parola, che la cattura e ce la restituisce perfetta; insomma, non amo la poesia del dopo pranzo e di prima del pisolino (cioè un buon 80% delle poesie sentimentali), e chi non vuole scavarsi dentro attraverso la parola. solo questo, ave
27/06/2007 18:02
 
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14) Il poeta che non brucia appassisce: ma cos’è il bruciare se non un appassire sfavillando e crepitando?

VORREI CHE IL LEGGERE PRODUCESSE SEMPRE UN CREPITIO DI EMOZIONI.

IO NON BADO ALLA MASCHERA CHE UN POETA INDOSSA, LA SUA ANIMA SI SVELA UGUALMENTE.

E' LA POCHEZZA O L'ASSENZA DI IDEE CHE MI SPAVENTA.


CIAO NICHI. [SM=x142881] [SM=x142880] [SM=x142876]
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