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MIO SUOCERO NON ERA EBREO (al giorno della memoria)

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2011 09:02
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mio nonno
Mio nonno è morto a uasi 94 anni e poche volte ho potuto raccontare la sua storia. E' stato prigioniero degli Inglesi dal 1941 al 1946. Fu catturato durante uno dei primi attacchi che gli Italiani sferrarono in Egitto contro l' esercito inglese. Parlava sempre dell' inferiorità degli armamenti degli italiani e di come furono catturati a causa della vigliaccheria dei loro comandanti e dell' incapacità delle strategie a loro insegnate.
Quello che seguiva nei suoi racconti erano parole molto vaghe, poichè, essendo molto orgoglioso, non aveva assolutamente voglia di toccare l' argomento della sua sofferenza. Si divertiva, però, quando asseriva di non aver fatto la guerra, poichè non aveva ucciso nessuno e non aveva mai sparato al nemico. Ovviamente non sto a raccontare tutta la storia, ma volevo prendere spunto da quanto scritto da voi per dire che, nonostante fossero passati moltissimi anni, una volta, più o meno vent' anni fa, vedendo un documentario in TV dove si parlava della guerra in Africa, egli, per la prima volta in mia presenza si lasciò andare ad un commento non proprio lusinghiero nei confronti degli inglesi. Conoscendo la sua incredibile imparzialità, la cosa mi stupì molto. Ripensando all' accaduto la sera stessa capii che, nonostante egli non serbasse rancore nei confronti della guerra che per 5 anni lo aveva tolto alla sua famiglia ( quando partì dall' Italia mia madre aveva 3 anni), nel suo animo egli odiasse ancora i suoi carcerieri.
La guerra, in fondo, gli aveva insegnato solo ad odiare. Lui uomo di campagna dedito alla propria terra e alla sua famiglia, semplice e geniale come tutti quelli che allora vivevano della propria fatica, si era trovato a confrontarsi con un sentimento sconosciuto e fastidioso. Solo dopo un pò di tempo capii che non amava raccontare gli anni trascorsi nel deserto, non tanto per il fatto che fosse prigioniero costretto a regole dure, quanto, perchè, nel raccontarle, sarebbe emerso quell' astio nei confronti di quel popolo che lo aveva costretto a camminare da Tripoli fino a Gerusalemme. Egli voleva solo dimenticare.
Fu per me una formidabile lezione di vita.
Ciao nonno Costantino.

Claudio.


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"Ogni cosa che ha un inizio ha una fine"
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