Stendhal

Sono solo qui,davanti a te
mi sciolgo come un dipinto ad acqua.

Sono solo qui.Gli occhi tuoi mi accecano,svengo.

Mi vedrai cambiare forma dopo forma
e rinascere,
ma la mia trasformazione vale poco o niente.
Niente.

E cosi appari ancora,
ancora per me.

Come un fascio di luce che squarcia il petto
squarcia dentro.

Stendhal è la sindrome che mi uccidera.

E cosi vorrei fosse sempre,
per un istante.

Come vorrei fossi tu a raccoglierne
i resti.
Come vorrei tu fossi qui
a veder scomparire questi anni.

Stendhal è la sindrome che mi ucciderà.

Le ripetizioni in questo scritto suggeriscono che più che una poesia si tratti di una canzone.
Il commento sul merito sarebbe chiaramente diverso

Giancarlo cobite

Tranquillo la sindrome di stendhal non ti uccide, però può uccidere l'opera d'arte... l'osservatore in preda ad un attaco isterico, per rompere questo legame ossessivo che si è creato con l'opera, e che va oltre l'immagine stessa, può anche distruggerla...

Speriamo di non raccoglierne i resti...

Originale il tema...


Saluti
gae

si e una canzone,ma e comunque farina del mio sacco.Ho pensato che fosse comunque poesia.grazie a gae per il commento.

Considerando che è una canzone che tu consideri poesia l'ho spostata nella giusta rubrica.

Giancarlo