Condivido il primo post dell'amico Elfo...
Ciò che penso è che un poeta in primis deve leggere ciò che alberga nel proprio cuore, conoscere e far comprendere il bianco e il nero che scorrrono dentro di esso, con sincerità...
Il seme della parola va piantato nel nostro universo interiore... con il tempo esso diverrà una piantina forte e resistente al susseguirsi delle stagioni ed infine porterà buon frutto per se stessa ma soprattutto per chi ne potrà gustare il suo sapore e sentire il suo odore...
Se poi aggiungiamo quanto detto dall'amico Nichi, ma non ossesionatamente, allora siamo divenuti ottimi contadini dell'anima...
Un caro saluto a tutti.
Gae
[Modificato da Geneshys 13/11/2006 4.18]