L'INNOCENZA PERDUTA
Camilla, a 8 anni, era veramente stupenda.
Carnagione chiarissima, una cascata di riccioli biondi e grandi occhi verdi, spalancati su tutto ciò che la circondava. Quel giorno di inizio settembre, Camilla doveva andare dal fornaio, mancava del pane in casa per la sera; lei, felice, fece la strada saltellando e cantando allegra.
Era contenta di sentire il sole ancora caldo, sul viso; mentre le trecce, legate con nastrini di raso, le svolazzavano intorno come farfalle.
Oggi, poteva entrare senza timore, nella magione dei Marchesi Sabbiati-Cortese; sapeva che non c'era nessuno; li aveva visti uscire ieri, col seguito di domestici e bagagli. Quell'antica villa l'attirava come una magìa. Quanto amava il giardino all'italiana, col labirinto di bosso, la fontana zampillante, ma, soprattutto adorava il parco all'inglese, coi vialetti ricoperti di ghiaia lucente, rastrellati ogni giorno. Attorno all'alto muro di cinta, c'era un grande rialzo del terreno dove alloggiavano querce, aceri, betulle, abeti e loro, le mimose pudiche coi loro piumini rosa che odoravano di pesca. Nel sottobosco, per la prima volta, aveva conosciuto i mughetti ed altri fiori incantevoli, mai immaginati prima. Un rumore sulla ghiaia la fa voltare in fretta: era Giacomo, un vicino di casa, che le faceva un po’ paura per i suoi occhi, azzurrissimi, quasi trasparenti, come orbite vuote senza pupille.
- Ciao Camilla.
- Ciao Giacomo.
- Che ci fai qui?
- Sono andata dal panettiere ed ora volevo vedere il giardino.
- I tuoi sanno che sei qui, Camilla?
- No, per favore, non dirglielo, mi sgriderebbero.
- Allora, vieni con me, ti faccio visitare le scuderie dove impiccavano le streghe.
Camilla sgranò gli occhi per la curiosità, seguì Giacomo ed entrò con lui.
Dopo un'eternità, Giacomo uscì, solo, sistemandosi i calzoni. Si stava facendo sempre più buio, tutti si misero alla ricerca della bambina; verso notte qualcuno pensò di cercarla nel giardino. Trovò un nastro che legava le trecce della bimba, e avvisò gli altri.
Lei era là, a terra, come l'aveva lasciata Giacomo. Gli occhi vitrei, le labbra spaccate dal tremito dei denti, sangue ovunque..........
Con l'aiuto di medici, psicologi e della famiglia, non morì, ma da allora Camilla non parla più.