Si aggrava di ora in ora il bilancio del sisma in Pakistan: verso i 30 mila morti
Una ventina di secondi appena, una delle peggiori catastrofi di questi ultimi anni.
Ore 8.50 di sabato mattina, la capitale pakistana, viene risvegliata da una scossa di grado 7,6 sulla scala Richter. Forte, troppo forte, da non lasciare scampo.
Il paese viene colto di sorpresa , siamo in periodo di Ramadan e le attività sono fortemente ridotte durante il giorno per l'imposizione del digiuno: fino al tramonto città e paesi vanno al rallentatore. Ma questo non impedisce il massacro.
Abbiamo visto crollare il palazzo di 10 piani nel centro di Islamabad ma le tante zone rurali e di montagna, in particolare il Kashmir pachistano epicentro del sisma vengono rase al suolo. Jaglari, Kufalgar, Harigal, Banyali, sono nomi di villaggi che non esistono più, cancellati, sepolti dal terremoto e con loro gli abitanti.
30 mila morti, dice il bilancio stilato poche ore fa solo per quella regione, approssimativo, certamente molto approssimativo e per difetto.
Islamabad, Kashmir ma anche la Provincia della frontiera del nord ovest. Quella che confina con l'Afghanistan, anch'esso colpito.
I bambini che erano andati a scuola a Balakot da tutti i villaggi circostanti non sono più tornati. Nessuno è più tornato nessuno da Balakot.
La verità uscirà fuori quando i soccorritori riusciranno a raggiungerla, e a raggiungere le vaste aree di montagna, senza strade o dai collegamenti interrotti dal sisma.
Un paese distrutto e disperato, dove la miseria cronica moltiplica difficoltà e impedimenti. Un paese giovane, pieno di bambini, prime vittime di ogni disastro, anche di questo.
Ed è un generale Musharraff provato quello che si presenta al paese, soprattutto al mondo in televisione. Chiede aiuto: "abbiamo gli uomini ma non i mezzi", dice."Abbiamo bisogno di soldi, di medicinali, tende e elicotteri, perché non è possibile raggiungere altrimenti gran parte del territorio colpito".
La gara di solidiarietà è scattata, ancora una volta il mondo si mobilita per un nuovo disastro della natura.
Mentre la terra continua a tremare, dal ministero degli esteri a Roma arriva la conferma : anche un cittadino italiano risulta disperso in Pakistan.
E da piazza San Pietro il papa chiede alla comunità internazionale di essere generosa.
http://www.tg5.it/altre_notizie/schede/scheda_050822142838.shtml