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ALMENO TU NELL'UNIVERSO byMIA MARTINI

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2005 16:41
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27/05/2005 19:56
 
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Testo “Almeno tu nell'universo”

Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama
cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui
senza serietà, come fosse niente

sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta
segue il mondo ciecamente
quando la moda cambia, lei pure cambia
continuamente e scioccamente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Sai, la gente è sola, come può lei si consola
per non far sì che la mia mente
si perda in congetture, in paure
inutilmente e poi per niente.

tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.
tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo !
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Mia Martini
Cover by: Elisa


( www.musicadentro.it/almenotu.htm )[SM=x142864]


[Modificato da =rachela= 27/05/2005 19.59]

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27/05/2005 22:57
 
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Grazie mille, davvero bella.

Ciao

[SM=x142892]



[SM=x142838] Giancarlo cobite.

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28/05/2005 09:52
 
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Splendida...
...Sempre, Mia Martini non morira' mai![SM=x142851]
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29/05/2005 18:49
 
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ne ho una versione molto particolare....
grazie di averla proposta.
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30/05/2005 12:48
 
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....rimarrà sempre vivo il ricordo di lei...[SM=x142846]

biografia
Facile, etichettarla come "La donna che visse tre volte", sull’onda del capolavoro di Hitchcock. Il primo "battesimo" al successo per Mimì Berté fu nel magico 1964. Quell’anno si aggiudicò con "Il Magone" il Festival di Bellaria e partecipò a "Teatro 10", show del sabato sera presentato da Lelio Luttazzi con l’intrigante surf "Ed ora che abbiamo litigato". Nata il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, secondogenita di Giuseppe Radames, professore di lettere al liceo e Salvina Dato, insegnante elementare, Domenica Berté, futura Mia Martini vive i suoi primi quattordici anni di vita fra Porto Recanati ed Ancona, inizia nella prima infanzia a cantare. Studia piano e danza calssica, elegge Paul Anka, interprete di "You are my destiny" suo primo modello artistico e si guadagna i primi applausi alle feste in piazza. E’ Carlo Alberto Rossi, l’autore di "E se domani" a concederle il primo provino serio nella sua etichetta milanese "Juke Box" e l’onore del primo disco a soli 15 anni. Si intitola "I miei baci non puoi scordare". Segue a ruota "Insieme". Si tratta di due "cover" di brani stranieri. Ma è "Il magone", un pezzo tutto italiano,










firmato Icardi e Guarnieri, arrangiato dall’estroso Angelo Pocho Gatti a regalarle i primi consensi di pubblico e vendita, tanto da convincere il mensile musicale giovane dell’epoca "Tuttamusica" ad inserirla ne "La greffa", clan di talenti d’assalto : Mimì porta i codini e le scamiciate, ha tutta l’aria della ragazzina ye-ye. Il suo primo momento magico però è destinato a sfumare in fretta. Mimì si è ormai trasferita a Roma, nella zona dove nel ’67 nascerà il mitico Titan, diretto rivale del Piper, studia lingue, frequenta il liceo artistico e si dedica anima e corpo alle jam-sessions, rivisitando il repertorio di grandi star come Ella Fitzgerald, Sara Vaughan, Julie Driscoll e Aretha Franklin con il gruppo di Toto Torquati. Grandi scialli neri, trucco accentuato, tono impegnato, Mimì passa anche attraverso una brutta esperienza giudiziaria.

E’ il talent-scout di Patty Pravo, Alberigo Crocetta a notare le sue eccezionali doti vocali al Piper 2000 di Viareggio. Nasce così Mia Martini. "Il nome l’ho voluto io, pensando alla Farrow, un mio idolo del momento - racconterà lei - Il cognome fu scelto fra un tris di prodotti celebri italiani che potevano attirare anche il mercato internazionale. Spaghetti, pizza e Martini. Decidemmo per quest’ultimo." Nacque così Mia Martini, personaggio anticonformista, tra il freak e l’hippie, bombetta, sveglia al collo, anello al naso, un brano trasgressivo contro il perbenismo della famiglia tradizionale, "Padre davvero" che le diede il trionfo al Festival Nuove Tendenze di Viareggio, in barba a gruppi antesignani del nuovo rock come Banco e PFM, successo al Cantagiro 71 con il suo gruppo "La Macchina", il via libera al suo primo album con la RCA "Oltre la collina", una produzione Baglioni-Coggio contenente "Gioielli" del calibro di "Ossessioni", "Lacrime di Marzo", "Prigioniero" (il testo fu scritto da lei, in ricordo dell’esperienza in carcere), "Amore amore un corno" : un vero e proprio "concept album" che richiamò l’attenzione della critica.
Nel ’72, il passaggio alla Ricordi e nuovi collaboratori come Lauzi, Baldan Bembo e i fratelli La Bionda : con "Piccolo uomo" arriva immediato l’exploit al Festivalbar dove Mia sbaraglia tutti ed a settembre lancia alla Mostra Internazionale di Venezia "Donna sola", un brano che trasuda blues e soltanto lei, al momento, sembra poter reggere quanto ad intensità d’interpretazione. Tutti e due i pezzi scalano in fretta le classifiche di vendita. Esce il suo secondo album "Nel mondo una cosa" (in cui spiccano "Io straniera", versione italiana di "Border song" di Elton John, il gioiellino di Vinicius De Moraes "Valsinha" e la struggente "Amanti" che nel giro di pochi mesi conquista le prime piazze nelle top-charts e viene premiata dalla critica.

Con "Minuetto", firmato Califano e Baldan Bembo, Mia fa tris e si aggiudica alla grande il Festivalbar ’73, bruciando la rivale Marcella e toccando il vertice dell’hit parade. E’ il suo momento. Nuovo look, vestiti zingareschi, capelli lunghi, mossi con l’onda "a schiaffo", un intero "stock" di anelli, a settembre ritira a Venezia la "Gondola d’oro" per le vendite di "Donna sola", vara il suo terzo album "Il giorno dopo" in cui, accanto a due brani che ne esaltano l’estensione e l’espressività vocale come "Guerriero" e "Bolero" canta fra l’altro "Picnic" (cover di "Your song di Elton John) e "Signora" di Manuel Serrat.
Maurizio Piccoli, Maurizio Fabrizio, e Baldan Bembo sono fra i suoi preziosi collaboratori anche nell’album seguente "E’ proprio come vivere"del ’74 da cui Mia trae il bel singolo "Inno", pescandolo fra brani tutti pregevoli fra cui l’Aznavouriana "Domani".


Nel ’75 Mia vince il referendum di "Sorrisi e canzoni" "Vota la voce" come migliore cantante donna dell’anno e il premio della critica a Palma de Majorca, incide "Sensi e controsensi" e "Un altro giorno con me", il suo "canto del cigno" con la Ricordi, da cui la separano ormai insanabili incompatibilità.

Inizia la fortunata intesa con Aznavour che la condurrà nel ’77 al memorabile concerto all’Olympia. Sofisticata, calata nel ruolo della Edith Piafe made in Italy, Mia si gode il successo internazionale e nel ’77 è la vedette del Festival di Tokyo e ci rappresenta con "Libera" all’Eurofestival.
Dopo altri due album ("Che vuoi che sia" e "Per amarti" in cui c’è già la "mano" di Fossati oltre ad una pregevole cover di "Somebody to love" dei Queen, nel ’78 arriva la "svolta" con "Danza". Mia rinuncia alle pailettes dell’Olympia per un look stringato, occhiali, capelli lunghi e mossi, stivali gialli, un’occhiata al "rock bambino" del suo partner artistico e sentimentale. Spicca a livello d’interpretazione la drammatica "Costruzione di un amore".

Tre anni di "impasse", poi Mia torna in trincea con i capelli corti, giacche dal taglio maschile, un album scritto da cantautrice "Mimì" inciso con la piccola etichetta DDD.

E nell’82 si misura con la platea sanremese, lei che dieci anni prima giurava di sentirsi giusta solo in manifestazioni come Gondola d’oro e Festivalbar. Ci prova con "E non finisce mica il cielo" ed è la giuria dei giornalisti a celebrarla, istituendo per lei il "premio della critica", toccata dalla sua vibrante esecuzione. Nello stesso anno esce "Quante volte", un bell’album costruito con la sapiente regia di Shel Shapiro in cui l’autobiografica "Stelle" merita una nota di plauso. L’anno dopo Mia si diverte a regalare un 33 giri a i suoi "Compagni di viaggio", svariando fra Hendrix, Tenco, De Andrè e John Lennon.

Nell’85, Mia vorrebbe ritentare Sanremo con la bellissima "Spaccami il cuore" scritta da Paolo Conte : Le giurie compiono un delitto di lesa maestà bocciandola in fase di preselezione. Per Mia, è un vero e proprio tracollo. Sparisce dalle scene e ci vuole il "tocco magico" di Lucio Salvini, passato alla Fonit, suo "angelo custode" nel periodo Ricordi per convincerla al nuovo gran ritorno nell’89 a Sanremo.


Lauzi e Fabrizio hanno da sette anni nel cassetto il pezzo giusto per lei e con "Almeno tu nell’universo" Mimì crea uno shock generale, si accaparra un nuovo premio della critica e sforna anche uno splendido album "Martinimia" dove attinge a piene mano al repertorio dell’astro nascente partenopeo Enzo Gragnaniello ("Donna", il brano trainante. Fra le altre esecuzioni di spicco, "Notturno" e "Formalità"). E’ alla sua terza "vita", con gli abiti firmati Armani e il repertorio più vicino al grande pubblico delle platee festivaliere.

Nel ’90 il tris al "Premio della critica" con "La nevicata del ‘56" firmato Califano-Vistarini-Lopez, l’album "La mia razza" con vistose celebrazioni etniche (Danza pagana" su tutte) e nel ’92 l’annunciata vittoria sanremese mancata per un soffio (seconda alle spalle di Luca Barbarossa)con "Gli uomini non cambiano" (premiata ditta fiorentina Bigazzi-Dati), il bel quarto posto all’Eurofestival con "Rapsodia", il successo con Murolo e Gragnaniello nell’indovinata "Cu ‘mme", il tour teatrale "Per aspera ad astra" in cui Mia ripercorre le tappe più pregnanti della sua carriera.

Il ’93 non è un anno fortunato per Mimì : l’accoppiata-happening sanremese con la sorella Loredana con "Stiamo come stiamo" non ottiene gli esiti sperati e "Vieneme" non sembra avere l’unghiata vincente per ripetere l’exploit con Murolo e Gragnianiello.

Con il ’94 arriva il "Festival italiano" con "Viva l’amore" ed un album di "cover" di grandi cantautori italiani, De Andrè e Fossati su tutti (poi Vasco Rossi, Zucchero, i fratelli Bennato, Dalla, De Gregori) dal titolo "La musica che mi gira intorno". "Hotel Supramonte", "Mimì sarà" e le grintosissime "Dillo alla luna" e "Tutto sbagliato Baby", i veri hits. E’ il suo ultimo capolavoro. A "Papaveri e papere" si diverte ad insegnare all’astro nascente Giorgia che l’unica vera soul-woman italiana è ancora lei. Nella puntata conclusiva, Barbara Cola e Spagna la guardano a bocca aperta. "La voce del silenzio", cavallo di battaglia di Dionne Warwick, affidato alle sue corde vocali, è un concentrato di nitroglicerina. Ed è bello vederlo a distanza oggi come il suo supremo, rombante atto di congedo.

Mia Martini troverà la morte in un triste maggio del 1995.




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30/05/2005 15:54
 
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rachela non ho mai tanto pianto come adesso rileggendo questo tuo messaggio! ma non sono triste! no! è un pianto di liberazione! un pianto d'amore! grazie rachela! grazie! avevo bisogno di ricordare mia martini, la sua storia e quanto l'ho amata! avevo bisogno di commemorarla ancora nel mio cuore! sai è stato tanto l'amore che ho provato per lei, che quando la ricordo piango sempre! allora forse per difesa, cerco, incosciamente, di dimenticarla! ma chi si ama non si dimentica mai! grazie rachela per avermelo fatto capire! grazie! come sempre dimostri di essere una donna eccezionale,di una sensibilità unica! grazie![SM=x142887] andrea de guidis della torretta [SM=x142909]
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30/05/2005 16:11
 
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Andrea sono contenta di averti fatto riaffirare bei ricordi citando la mitica MIA MARTINI[SM=x142907]

[SM=x142940] Rachela[SM=x142940]
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30/05/2005 16:15
 
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e io sono contento di averti conosciuta! mi basta leggerti e la giornata si colora di allegria e gioia! un bacione
[SM=x142887] andrea de guidis della torretta[SM=x142887]
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18/06/2005 09:25
 
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Grazie, mi hai rapita per una Donna con la D maiuscola,
grazie Rachela,
la memoria nn dimentica, le sue parole son sempre nelle nostre,
copn qualcosa in più...

Mir
...nell'Universo

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18/06/2005 16:41
 
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grazie mille a voiiiiiiiiiiiiii[SM=x142825]

[SM=x142944] [SM=x142825] [SM=x142944] [SM=x142825] [SM=x142944]


Rachela[SM=x142852]
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