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CINZIA E GIOVANNA

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2004 10:38
09/10/2004 03:11
 
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Cinzia e Giovanna

Sono seduta, anzi sprofondata nel morbidissimo divano in vera pelle, color crema, di Cinzia, nella sua nuova casa. Definirla casa è riduttivo, 8 stanze da letto, con altrettanti bagni sopra, e un'immensità di stanze nel piano giorno. Una piscina olimpionica mi occhieggia invitante, non ho caldo, l'aria condizionata fa il suo dovere, e quel giardinoo...... sembra una foresta se non fosse così curato da mani esperte.
Cinzia, è sempre uguale, capelli corti, riccioli color rame che le incorniciano il musetto spiritoso, lentiggini che su di lei sembrano una spruzzata d'oro; la figura snella è esaltata dal tubino griffato e dai sandali dai tacchi vertiginosi che mostrano le sue affusolate gambe, perfettamente levigate ed abbronzate. Gli invitati sono tutti come lei, appena sbarcati da una rivista di moda, tutti appartenenti al jet-set; che ci faccio io qui? Sono la più malridotta; Cinzia mi aveva detto: "Vieni, su dai, nulla d'impegnativo. Che ci vuole, una gonna una maglietta e basta!".
L'ho ascoltata, indosso jeans che hanno visto stagioni migliori e un top turchese, ma sono pallida, quasi verde, davanti a quei volti lampadati o resi scuri dal sole di qalche isola esotica. Cielo, chi me l'ha fatto fare di venire? Ho appena terminato la riunione docenti, tra due giorni inziano gli scrutini e non ho ancora recepito le nuove direttive del credito.
Insomma li promuovo tutti, mettendo un asterisco accanto al 6; così lo studente saprà che quel 6 non è un 6, in realtà potrebbe essere un 4; non rovinigliamoli l'estate a questi sfaccendati che non studiano. In settembre recupereranno studiando di più! Ma chi crede più alle fate?
"...Come mai è così triste?",
guardo sbigottita l'uomo che mi ha interpellato, ero lontana anni luce e non ho sentito la sua frase. Si presenta, è Giacomo, architetto, divorziato senza figli; bell'uomo, davvero. Capperi ma allora non è che sono proprio da buttare se un tipo come questo si è accorto di me! Iniziamo a discorrere, è facile aprirsi con lui, mi sembra di conoscerlo da sempre, come vorrei mi chiedesse un appuntamento, volo già con la fantasia, mi vedo con un diamante grosso come un mandarino che faccio gli onori di casa nella mia villa appena restaurata, si perchè io amo le case antiche.
Poco dopo arriva Cinzia ed esclama:
"Giacomo sei un tesoro! Hai fatto felice Giovanna per quasi mezz'ora, come ti avevo chiesto. Ora vieni con me, Giovanna se la cava sempre, ci scusi cara?"
Un secchio d'acqua gelata non sarebbe stato nulla di fronte alla cretina che sono; mi alzo barcollante, mi guardo ad uno dei tremila specchi che mi mostrano così come sono realmente: Giovanna la secchiona, quella che serviva per passare i compiti ma che non era mai invitata alle feste. Sono troppo alta, spigolosa e scialba. I miei capelli color del topo, spaghetti o vermicelli allo stato brado, occhiali spessi, naso lungo e nemmeno un uomo mi può guardare se non gli viene imposto.
Cinzia, che non ha nemmeno finito il liceo, è stata la più furba, ha frequentato la "gente giusta", lei figlia di un tranviere; ed io figlia di un generale, che ho sempre rispettato le regole non avrò mai niente: né una casa, né un marito, né un bambino.
Vivo la vita degli altri, in secondo piano; lentamente mi allontano e decido di rovinare la festa a Cinzia, a Giacomo e al mondo intero, gettandomi, nuda, nella mischia del jet set coi fotografi che impazzano e Cinzia che, livida, mi guarda come se stesse svenendo.


FIORE

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo

[Modificato da fiordineve 09/10/2004 3.12]

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09/10/2004 09:56
 
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ben narrata l'eterna dicotomia essere -apparire che impone in chi sceglie di essere scelte e modi di
vivere necesariamente differenti.

In realtà non credo sia una scelta voluta, ma imposta dalla propria indole, dalle proprie inclinazoni ma soprattutto dalle proprie convinzioni.
Non credo quindi che oltre ad un certo momentaneo momento di ripensamento o meglio di riesame del proprio vissuto, poi chi ha scelto di essere si penta di averlo fatto, in genere, invece, succede che chi si accorge di aver vissuto una vita fatta di piccole gradificazioni momentanee, di frivolezze, ma nulla di costruttivo per se stessi e per la propria identità.

ti abraccio angela[SM=x142944]
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11/10/2004 10:38
 
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bella pagina ,forte per l'introspezione narrata come vita .ci si perde nella narrazione che procede particolareggiata e carica di movimenti affettivi.Stride per il personaggio descritto la fine,che è però la giusta lezione per Miss tacchi a spillo.Brava



[SM=x142921]
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