Idea Shop (terzo capitolo)

Sono un cretino perche’: molte notti sogno di poter tornare indietro nel tempo fino al momento in cui le cose hanno iniziato ad andare male. Questo mi dice che c’e’ qualcos’altro, oltre alla mia banalita’, che non funziona a dovere in me. Mi spiego meglio, se so identificare con certezza il momento critico vuol dire che anche allora l’avevo capito, ma non sono stato capace di fare nulla. Conclusione: sono un cretino. Solitamente il sogno funziona cosi: torno indietro nel tempo al momento in cui ancora mi amava e le scrivo una lettera in cui le spiego come andranno le cose da quel momento in poi fingendo che sia tutto di mia fantasia. A fine della lettera aggiungo che non so come, ma con tutto l’amore che provo per lei riusciro’ a far andare le cose diversamente. Lei posa la lettera, si asciuga gli occhi e viviamo per sempre felici e contenti…. Almeno fino a che non mi sveglia il mio cane.
Gia’, dimenticavo di dire che ho un cane a cui voglio troppo bene, ed anche se l’unico modo che ho per darmi pace di quanto e’ brutto sia pensare che sia stato assemblato con parti di cani diversi, e’ davvero intelligentissimo. Sta con me praticamente sempre, facciamo colazione, guardiamo la tv, prepariamo la birra e leggiamo qualcosa prima di andare a dormire.
Gli psicologi piu’ estrosi sostengono che siano le persone insicure ad aver bisogno di un rapporto simbiotico con un animale. L’ho sentito dire in una di quelle trasmissioni in cui parla questo eminente studioso, espone la propria teoria e poi con l’aiuto del conduttore ricevono telefonate dei telespettatori. Quella volta sollevai il telefono, composi il numero, e dissi con tono molto pacato:
-Buonasera, sono Dario.
-Buonasera Dario, di cosa vuole parlare?
-SONO INSICURO VA BENE? E SE TI CREA PROBLEMI VIENI QUI CHE TI SPACCO IL MUSO BRUTTO STRONZO ARROGANTE!!
Poi riattaccai e cambiai canale. Mi ero appena lasciato con michela, ma di questo parlero’ dopo.
Il segreto di una buona birra e’ la passione, come in tutte le cose piu’ passione ci metti e migliori saranno I risultati…. forse. Non lo so con certezza, la mia birra non e’ nulla di particolare, non ha particolari retrogusti, non ha aromi enfatizzanti e non e’ fatta con gli ingredienti sapienti figli di migliaia di anni di storia. La faccio e basta, ne produco circa venti litri al giorno per poter stare dietro al locale e I clienti normalmente la gradiscono. Una volta avevo provato a produrre qualcosa di qualita’ superiore, ma mi richiedeva troppo tempo e il risultato, comunque, non era esaltante. Cosi ora preparo solo la bionda e la scura, la bionda l’ho chiamata Margaret perche’ e’ diretta e schietta come l’omonima miss di ferro, la scura invece Stuff. Non per un motivo particolare, solo che mi piaceva lo slogan “That’s the Stuff” che in inglese vuol dire moltissime cose “Ora si che ci siamo” oppure “questa e’ la cosa giusta” e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Il locale e’ forse l’unica cosa della mia vita che va davvero alla grande, alle sette di sera apro, e rimane pieno, pienissimo fino alla chiusura. Resta chiuso il lunedi’ e il martedi’ visto che in quei giorni non esce mai nessuno, il mercoledi’ faccio serata universitaria ed invito qualche vecchio compagno di universita’ a leggere I grandi classici. Sinceramente la trovo una cosa ripugnante, farsi leggere il romanzo di qualcuno da qualcun’altro! Roba da matti, ma da’ l’aria di molto acculturato e impegnato socialmente, quel misto fra alternativo-progressista e coservatore amante delle tradizioni per il quale queste nuove menti in erba (nel senso che fumano) vanno matte. Il giovedi’ viene qualche gruppetto a suonare, luca li conosce tutti ed infatti me li consiglia proprio bene. Qualcuno e’ bravo, qualcuno no, qualcuno ha fantasia, ma nessuno diventera’ qualcuno. Venerdi’, sabato e domenica invece siamo semplicemente aperti, qualunque attivita’ bloccherebbe l’immane afflusso di clienti.

Michela era la ragazza che avevo assunto per preparare da mangiare nel locale, gestendo una videoteca e preparando da bere al pomeriggio non avevo proprio tempo di fare tramezzini e panini. Cosi’ le davo I soldi per fare la spesa e lei arrivava all’apertura con un sacco di cose preparate con le sue manine. Non e’ mai arrivata in ritardo una volta, mai saltato un giorno per malattia o fatto la cresta sulla spesa, mai dato preoccupazioni. Era praticamente come un orologio svizzero e forse e’ questo che non ha mai fatto funzionare le cose fra di noi, lei era troppo precisa, sicura, aveva gia’ pianificato tutti gli anni della sua vita fino al pensionamento. Non riusciva a perdonarmi che vivessi in modo cosi’ disordinato, che non avessi ancora scelto che lavoro fare, ma soprattutto di avere una laurea e di non usarla. Insomma ci volevamo bene, proprio un sacco, ma eravamo troppo diversi, cosi’ diversi che lei era proprio diversa. Ora vive con una certa Francesca in un quartiere non lontano da qui e tutti gli anni mi preparano la torta per il compleanno, forse perche’ ancora nutrono la speranza che io ci stia a fare le cose a tre con loro.

questo alternarsi di comunicazione del se e lo scherzoso, lo fa apparire simpatico, un amico un po fanfarrone che però ha mille risorse e mille qualità.

continuo la lettura.

Mi spiego meglio, se so identificare con certezza il momento critico vuol dire che anche allora l’avevo capito, ma non sono stato capace di fare nulla. Conclusione: sono un cretino.


Pare proprio anche a me.

Inzzzzzomma capisco le esigenze sessuali, le esigenze della birra e dei tramezzini ma non accorgersi che lei era lesbicaaaaaaaa....... capperi lo capirebbe pure Wudy Allen al colmo di una crisi paranoica sul lettino dell'analista.