Due come noi
La nostra congiunzione astrale
ruotava nel senso totale di appartenenza.
Tutto era perfetto, in ogni cosa.
Non c'era ordine né disordine,
solo particelle d’anima sparse.
Allargavamo l’infinito
per poi ammirare meglio le stelle
su un giaciglio di meraviglie.
Nessun dissapore tra noi
in simbiosi dal primo rocambolesco approccio.
Non c'erano stanze mai troppo piccole
né armadi troppo grandi.
Eravamo infinite percezioni, delirio,
un inganno per la mente.
C'eravamo solo noi, in movimento,
effusi dappertutto o fermi a guardarci,
ad ammirare quei momenti
che coloravano i nostri corpi
e poi quelle lacrime,
colme di emozioni, spiazzanti
salate come il mare.
Navigavamo in acque sicure
dove il sole giocava con le nostre ombre
confondendole col nostro intimo contatto.
C’eravamo solo noi, all’orizzonte.
Tutto il resto era semplicemente un’ipotesi.
La nostra esistenza andava oltre la coscienza
e non c’era bisogno d’altro,
per due come noi
Dario ilpoetastro
Dario ilpoetastro
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