C’è sempre musica
nel fiato delle tue bugie,
un fiore
un altro fiore,
un racconto carezzato in viso
e dispiegato
sull’ondeggiare mosso delle lenzuola.
C’è il sapore dei tuoi seni
e la finestra aperta,
due righe tonde
due righe di luna
che s’incontrano sul cadere delle ciglia
prima, poco prima che le parole
vadano a posarsi sul soffitto.
Me l’avevi detto,
ieri sera
me l’avevi detto sulle labbra
che volevi aspettarmi
dentro a questa notte.
Che bugiarda,
avevi stretto solo due parole
tra la lingua e invece,
sei venuta nuda nel mio letto,
negli occhi una manciata
di polvere e di niente,
nella bocca un sapore
d’ombre e foglie
sui tuoi fianchi, provati di sudore
la certezza e la bugia
di questa,
e di tutte le promesse.
pennabianca