Trovo questi versi terribilmente profondi, al limite tra metafisica e materialismo puro. Forse starebbe meglio in Fiori di Parola, data la sua natura di "flusso di pensiero".
Comunque, a parte tutta quella discussione sulle api, direi che la questione principale delle "api programmate" è perfettamente valida non solo nell'ottica, chiaramente metaforica, del testo ma anche nella realtà biologica. Certo che le api sono programmate alla nascita, così come lo sono tutte le cose che esistono nel mondo fisico, sia vive che prive di vita. Il fatto che possano intraprendere più di una strada vuol dire solo che la loro programmazione è abbastanza complessa da darle quelle N possibilità. Ma non possono andare al di fuori del loro template genetico. Esiste un fattore di casualità, ma non credo sia questo il caso in cui assume la predominanza.
Operaia dunque come il centro esatto dell'universo
fiore corolla e larghi oceani di dolcezza informe
Pensiero e parole stupende. Un passaggio intriso tanto di poesia quanto di scienza...i rimandi ad alcune teorie atrofisiche o geometriche, come quella dei frattali, è davvero elegante. Non so se voluta, ma questo ha davvero poca importanza.
Molto bella
[Modificato da Nakurisch 08/06/2015 08:20]