NicolaPagano, 21/04/2015 22:15:
A me sei tanto caro,
o sommo Vuoto,
poiché capii col tempo
ch'è meglio averti amico
che dichiarati guerra.
La colpa non è tua
se l'humain espirt
si estende all'infini
e tu sei il "contenuto"
in forma potenziale:
quando si va riempiendo
lo spirito di un po', parziale
tu diventi; ma in fondo,
una parte d'immenso
è ancora infinita, a sua volta.
Ma poi torni ad esser totale.
Tu Vuoto sei un vulcano
dentro ogni essere umano
colmarti è pretesa ridicola:
è come se un bimbo urinasse
dentro la tua enorme bocca
provando di te\è a fare brocca.
Questo o quello lanci l'uomo
e spinga nel tuo lungo cono
- donne amate, acquisti vari,
droghe, alcoolici, amicizie -
finirà il suo moto grave
ardendo pian pian nelle lave.
Per te, son più stupido io
a non m'affanar come un Sisifo
o quei bambinoni spauriti,
che invano da te tentan fuga?
Sei in me, Vuoto mio
ed io son tuo che:
nuoto entro il vacuo magma
mai colto da vane eruzioni;
schivo i funesti lapilli
di brevi e illusorie passioni;
da fumarole respiro perpetue
inebriato da un nihil infernales;
mi rotolo in strati di cenere
- residui di quello che fui
al rogo prima che ardessi -.
Quiescenti noi due:
tu il sommo Vesuvio,
io l'uom di Vitruvio.
m'è piaciuta questa tua. la trovo davvero originale. in fondo il vuoto rappresenta il contenuto in forma potenziale, un universo speculare e parallelo che ci vive dentro e che non si può ignorare .
bella intuizione quel vacuo magma mai colto da vane eruzioni così come il nihil infernales.
i miei complimenti
ciao franco